Raggi fuoriprogramma: riceve la piazza
Campidoglio I dubbi dell'ex assessora Daniela Morgante dopo la frenata sulla nomina
Campidoglio I dubbi dell'ex assessora Daniela Morgante dopo la frenata sulla nomina
Era già successo lo scorso 24 giugno: la sindaca Virginia Raggi freschissima di insediamento era rientrata in Campidoglio alla fine di una giornata intensa, richiamata dall’impellenza di dover firmare dei documenti. Aveva colto l’occasione del ritorno in ufficio per incontrare le donne dei ventidue Centri antiviolenza romani la cui convenzione col Comune non era stata rinnovata dal commissario Tronca. La delegazione era salita dalla piazza del Campidoglio all’ufficio della sindaca. Le donne avevano raccolto la disponibilità a farsi carico del problema, raccontando tra l’altro di averla vista provata da quei primi giorni di lavoro e da quelle che abbiamo scoperto essere le difficoltà di composizione della giunta.
È successo di nuovo, e la circostanza fa pensare ad un atteggiamento non casuale ma ad una scelta che assomiglia ad un messaggio preciso ai protagonisti delle vertenze romane. I manifestanti della rete Decide Roma che si erano radunati sulla scalinata che conduce alla piazza del monumento equestre a Marco Aurelio e ai quali è stato impedito di arrivare davanti all’aula consiliare dalla questura, sono stati ricevuti da alcuni assessori freschi di nomina della appena nata giunta capitolina. C’erano l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Paolo Berdini, la responsabile dell’ambiente Paola Muraro e Laura Baldassarre, che nella squadra di Raggi si occupa di scuola e politiche sociali. «Sono state sottoposte loro le urgenze dei lavoratori dei canili comunali e dei servizi d’accoglienza: «Internalizzare è l’unica soluzione in grado di garantire livelli occupazionali, qualità del servizio, minori costi per l’amministrazione», hanno detto lavoratori e attivisti agli assessori. «La nostra lotta si basa sul controllo popolare e partecipato da parte di cittadini e lavoratori sui servizi e su tutti i beni comuni urbani – ribadiscono da Decide Roma all’indomani del colloquio con gli assessori -. Misureremo la nuova amministrazione alla prova dei fatti, senza sconto alcuno». Il prossimo appuntamento è per il 20 luglio in piazza dei Sanniti, nel quartiere di San Lorenzo, per una «assemblea di autogoverno» cui dovrebbe partecipare proprio l’assessore Berdini. Dal canto suo, Paola Muraro ha preso l’impegno di andare a trovare i lavoratori del canile della Muratella che autogestiscono il servizio in attesa che il Comune prenda le opportune decisioni.
Il mix di spinte dall’alto e dal basso, di spontaneismo e blindature ferree che rappresenta la vita del Movimento 5 Stelle si sta spalmando sulla complessità della politica romana. La sfera decisionale dell’amministrazione pentastellata pare muoversi all’interno di cerchi concentrici. Le giornate, convulse e a porte chiuse, delle nomine e del confronto tra diverse anime, potrebbero avere una coda velenosa: Daniela Morgante, magistrata della Corte dei conti e già assessora al Bilancio nella giunta Marino, non avrebbe preso la frenata sulla sua nomina. Potrebbe mollare. Ieri intanto però Raggi è uscita dall’inner circle e ha riunito la maggioranza ancon i tavoli di lavoro e i cittadini che hanno partecipato assieme al M5S romano alla scrittura del programma e che già l’altro giorno, alla prima convocazione del consiglio, riempivano ostentando spillette pentastellate e gadget la piccola platea dell’aula. «Stiamo discutendo delle linee programmatiche, ci sono anche gli assessori – spiega Paolo Ferrara -. Si tratta del primo documento che rispecchia il programma, con le priorità trasporti, rifiuti e trasparenza». Tra le impellenze una in particolare, discussa ieri con l’assessore Marcello Minenna: l’assestamento di bilancio da approvare entro la fine di questo mese.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento