«La Costituzione di tutti», recita il titolo del convegno organizzato a Montecitorio dalla Fondazione Alcide De Gasperi in collaborazione con la Fondazione Bettino Craxi. «Dialogo sul premierato», il sottotitolo. Ottime intenzioni, peccato che la riforma costituzionale sarà approvata a maggioranza. Ma non si dica che la premier Meloni non vuole dialogare. Tanto che l’appuntamento alla Camera, anticipava martedì palazzo Chigi, «sarà un momento di confronto con i cittadini».

E così la platea della Sala della Regina (le vie del premierato sono infinite…) si riempie, appunto, di «cittadini». Presi però un po’ alla sprovvista. Ecco ad esempio la cittadina Iva Zanicchi: «Mi chiedo perché mi abbiano invitato, ma sono qui per capire. E se c’è la Meloni, tutti corriamo». Non è da meno il cittadino Amedeo Minghi: «Anche io mi sono stupito dell’invito». Invece Pupo sembra che non aspettasse altro: «Voglio un premier forte, molto forte». Suggestioni putiniane? «Non parlo di Putin perché non lo conosco ma sono convinto che occorra avere rapporti con la Russia», si allarga Enzo Ghinazzi-«gelato al cioccolato» in considerazioni geopolitiche. C’è Massimo Giletti, e si rivede anche il produttore tunisino Tarak Ben Ammar, storico amico di Bettino Craxi (l’omonima fondazione si è impegnata), che si intrattiene a lungo con l’ad di Impregilo Pietro Salini.

Arrivano anche Michele Placido e l’attrice Claudia Gerini, sulle prime data per assente (dopo aver partecipato alla convention di Fdi a Pescara, quella di «semplicemente Giorgia…»), invece anche pronta a dichiarare che «il premierato ci deve interessare perché la costituzione è di tutti» e «trovo interessanti i punti evidenziati dalla presidente Meloni».

Il ministro dello sport Andrea Abodi fa la sua parte e in platea sono schierati il nuotatore Filippo Magnini e la campionessa di scherma Elisa Di Francisca, selfatissimi, e il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli. E poi ovviamente ministri, parlamentari, ex. Il popolo di Giorgia, l’aspirante popolo di Giorgia, il popolo che Giorgia spera di convincere. Magari non proprio tutti «popolo», ma tutti al cospetto della premierissima. Pardon, della la regina.