Autonomia, mezza mazzata per il governo
Dopo la sentenza Non solo le opposizioni esultano. Zaia e Fontana cantano vittoria. Forza Italia pure, ma per motivi del tutto opposti. Schlein attacca da Perugia, Conte fa il patriota su Facebook. Il nodo della campagna referendaria
Dopo la sentenza Non solo le opposizioni esultano. Zaia e Fontana cantano vittoria. Forza Italia pure, ma per motivi del tutto opposti. Schlein attacca da Perugia, Conte fa il patriota su Facebook. Il nodo della campagna referendaria
Tutti cantano vittoria: i contrari all’autonomia perché in effetti hanno visto molte delle loro ragioni riconosciute dalla Consulta; i sostenitori, invece, perché comunque la riforma è almeno in parte sopravvissuta al giudizio costituzionale. Ma se i primi ora si trovano in mezzo al guado referendario (si farà oppure no?), i secondi si appoggiano a comprensibilissime ragioni tattiche. Come Luca Zaia, che vede nell’autonomia la rappresentazione più concreta possibile del vecchio sogno leghista della secessione e che, nel 2017, promosse e stravinse in Veneto un referendum proprio su questo. «La nostra squadra di esperti – dice il governatore – continuerà a vigilare sui passaggi futuri per veder applicati i diritti del Veneto, nella consapevolezza che l’autonomia differenziata rispetta pienamente i principi di efficienza e solidarietà tra le regioni, come richiesto dalla Corte costituzionale». Dalla Lombardia, Attilio Fontana esulta come se fosse allo stadio, puntando tutto cioè sul dileggio degli oppositori: «I gufi mistificatori e dispensatori di fake news vengono smentiti dalla Corte costituzionale», dice.
ANCHE I LEGHISTI di stanza a Roma si sforzano di sorridere e affidano alle solite «fonti» il loro parere: «L’autonomia ha superato l’esame di costituzionalità, ed è un’ottima notizia: i rilievi saranno facilmente superati dal parlamento». Ovviamente la questione è molto più complessa di così, e va bene opporre il buon viso al cattivo gioco, ma la verità l’hanno capita più o meno tutti ed è che i giudici costituzionali hanno inferto una mazzata micidiale alla riforma tanto voluta dalla Lega e sin qui tollerata dagli alleati, il cui cuore non è mai stato più di tanto riscaldato dalla questione. «Avevo suggerito al governo un surplus di riflessione e una moratoria sull’autonomia differenziata – così il governatore forzista della Calabria Roberto Occhiuto – Oggi (ieri, ndr) la moratoria, con molta più autorevolezza del sottoscritto, la impone la Corte». Sulla stessa linea il governatore siciliano Renato Schifani, che parla del «pericolo definitivamente scongiurato» di avere «un’Italia a due velocità». E il resto di Forza Italia è sulla stessa lunghezza d’onda: «Il rilievo della Consulta va nella direzione già indicata da Forza Italia, che ha sempre sottolineato l’importanza di mettere in sicurezza e definire i Lep».
La redazione consiglia:
Autonomia, costituzionalisti in campo per l’ammissibilità del referendumE SE IN FRATELLI d’Italia siamo quasi al sospiro di sollievo (perché la sconfitta è tutta leghista e non investe direttamente Meloni), le opposizioni festeggiano ponendo l’accento sul fatto che questo è soltanto il primo tempo, perché – almeno nelle intenzioni – il secondo si giocherà sul piano referendario, anche se non c’è alcuna certezza sul fatto che si terrà lo stesso. Anzi, nel Pd sono in molti a dubitarne, anche se, specificano tutti, prima bisognerà leggere anche le virgole del testo della sentenza: i pareri, sin qui, si basano infatti tutti sul comunicato della Corte. In ogni caso, la conferma che la riforma era scritta male c’è, e tanto basta per cantare vittoria. Soprattutto da parte dei governatori del centrosinistra che avevano posto i loro questiti. Ma non solo.
«SALVINI mi aveva detto qualche mese fa che l’Autonomia è in Costituzione e che me ne avrebbe regalato una. Direi che può tenersela e che magari può regalarla a Giorgia Meloni così la leggono insieme», ha commentato Elly Schlein da Perugia, mentre chiudeva la campagna elettorale dell’aspirante governatrice Stefania Proietti. Giuseppe Conte, su Facebook, l’ha invece buttata sul patriottico: «La Corte Costituzionale frena il progetto di Autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità. L’Italia è una e solidale, la difenderemo sempre, con la massima determinazione. Con la più intensa passione. Se ne facciano una ragione».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento