Prima le parole poi le immagini
Dopo il severo e rivoluzionario impatto grafico del «manifesto» degli anni Settanta, con il primato della parola, così come era stato nella tradizione delle assemblee e quindi successivamente anche delle […]
Dopo il severo e rivoluzionario impatto grafico del «manifesto» degli anni Settanta, con il primato della parola, così come era stato nella tradizione delle assemblee e quindi successivamente anche delle […]
Dopo il severo e rivoluzionario impatto grafico del «manifesto» degli anni Settanta, con il primato della parola, così come era stato nella tradizione delle assemblee e quindi successivamente anche delle riunioni di redazione, esplodono quasi senza avvisaglia gli anni Ottanta che porteranno a un cambiamento non solo generazionale, ma il trionfo del glamour.
Il glamour al «manifesto»? Come associare questi due termini? Il culto della ricchezza tipico di quegli anni applicato a un giornale francescano per natura? Ecco che il cyberpunk, il nuovo cinema americano da Landis a Zemeckis, i Ghostbuster, la brillantina e il polyester rivisitati, i fumetti e i floppy disk, i video musicali non arrivano invano e l’austera foliazione apre le porte all’immagine, ma in chiave allusiva, mai didascalica, dedicata a lettori della nuova generazione che sono «in sintonia».
Una scelta schiera di illustratori satirici fa la sua comparsa, con la creazione di universi da brivido, enigmi abbaglianti, crudeli abbinamenti, gesti al vetriolo, ma anche poetiche invenzioni, fin dagli anni ’80 e ’90, condividendo con noi qualunque situazione di emergenza.
Ed anche oggi sono tornati a illustrare queste pagine speciali.
Gli illustratori del numero speciale del 28 aprile 2021
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento