Politica

Prezzi ancora su. Il governo prepara un decreto energia

Prezzi ancora su. Il governo prepara  un decreto energia – LaPresse

Benzina e gas La procura di Roma apre un’inchiesta sui costi. I dati delle associazioni di categoria sull’effetto domino dei rincari. L’esecutivo punta a tassare gli extragettiti e investire l’Iva di questi mesi

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 marzo 2022

Dopo l’allarme di Roberto Cingolani sugli aumenti dell’energia ingiustificati dal mercato, e il riferimento del ministro della transizione ecologica a possibili «truffe», la procura di Roma ha aperto un fascicolo sui prezzi di benzina, gas e ed energia elettrica. Nessuno risulta ancora iscritto nel registro degli indagati, né sono state formulate specifiche ipotesi di reato. Ma con l’indagine i magistrati vogliono capire quali dinamiche abbiano fatto impennare i costi e se ci siano dei responsabili. Nel frattempo, il governo Draghi studia un decreto ad hoc e prende in considerazione alcuni possibili interventi.

I PREZZI PERÒ continuano a salire ancora. Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia «la media nazionale» del gasolio al dettaglio «supera di poco la benzina, posizionandosi sopra i 2,3 euro». Pochi centesimi meno si assesta la benzina. Salgono anche il Gpl e il metano per l’auto. Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self – si legge – sale a 2,217 euro/litro. Il Codacons ha annunciato un esposto all’Autorità antitrust e a 104 procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio. di mobilitare la Guardia di finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti. L’associazione dei consumatori paventa i reati di «truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci».

IL PRESIDENTE di Coldiretti Ettore Prandini allarga ulteriormente lo spettro della questione: «Bisogna intervenire per contenere il caro gasolio e ridurre la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari». La relazione tra i due mercati è presto detta: «Il caro gasolio ferma i trattori nelle campagne, spegne le serre di fiori e ortaggi e blocca i pescherecci italiani nei porti, aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari», spiegano da Coldiretti. Si calcola che quasi un imprenditore su tre sarà costretto a ridurre la produzione. E che il prezzo medio del gasolio per la pesca sia cresciuto del 90%: secondo Coldiretti Impresapesca il carburante rappresenta ormai la metà dei costi che devono sostenere le aziende. Sono dati che fanno intuire l’effetto domino del caro-energia su tutti i settori produttivi. Anche produttori di mangimi dicono che a questo punto gli aumenti a cascata per loro saranno inevitabili. «Senza ulteriori interventi c’è il rischio di rincari per il terziario di oltre il 160% e per il caro carburanti 21 miliardi di extra costi per il solo autotrasporto», dicono da Confcommercio.

DA QUESTI SEGNALI di allarme derivano anche le richieste delle forze politiche. È riapparso anche Silvio Berlusconi, che in qualità di parlamentare europeo annuncia di aver presentato un’interrogazione alla Commissione per sostenere «un’aliquota massima di accisa da applicare a ogni stato membro», per chiedere di «compensare gli stati membri più colpiti dalle mancate importazioni petrolifere dalla Russia» e proporre «un meccanismo unico europeo di negoziazione delle principali materie prime». Ma per Matteo Salvini non c’è tempo, soprattutto non bisogna aspettare che si muova l’Europa: «Questa settimana ci aspettiamo il blocco dell’Iva e delle accise su gasolio, luce e gas». Per Carlo Calenda, la riduzione delle accise deve essere bilanciata dalla «tassazione degli extraprofitti». Giuseppe Conte chiede «un Energy recovery fund» e un «nuovo scostamento di bilancio». «Su questo fronte, dal governo ci aspettiamo un approccio coraggioso», dicono i 5 Stelle.

IN SERATA da Palazzo Chigi fanno sapere di aver recepito il messaggio. Si annunciano ulteriori misure per arginare i rincari delle bollette, ma anche un intervento ad hoc per tagliare il prezzo della benzina e del diesel. Si parla di uno o più provvedimenti che «potrebbero essere pronti già questa settimana», riferiscono fonti governative: probabilmente saranno sul tavolo de consiglio dei ministri di giovedì. Utilizzando l’extragettito dell’Iva sui carburanti di questi mesi (200 milioni solo nel mese di marzo), i prezzi potrebbero scendere da subito del 10%. L’esecutivo, è il messaggio recapitato ai partiti della maggioranza, sta valutando «di intervenire sugli extraprofitti delle imprese di alcuni dei settori interessati, preservando la stabilità della finanza pubblica».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento