Nonostante l’ostruzionismo della Lega ieri alla Camera è stato depositato il testo base della proposta di legge contro l’omotransfobia e la misoginia. Ad annunciarlo è stato il relatore del testo, il dem Alessandro Zan, per il quale si tratta di un provvedimento «avanzato, al passo con i tempi e adatto a fronteggiare la sfida che abbiamo davanti: contrastare odio, violenze e discriminazioni per motivi di genere, identità di genere e orientamento sessuale».

Tra le misure inserite nel testo viene previsto il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica.

Il testo si riallaccia alla legge Mancino che contrasta i reati di razzismo.

«C’è una spirale di violenza da fermare, le persone non possono essere aggredite o discriminate per ciò che sono e per chi amano. Rispondiamo ora – ha spiegato Zan- alla speranza di una grande parte della società di veder riconosciuti diritti che si attendono da quasi 30 anni, e di rendere questo Paese un luogo più giusto, più sicuro e più libero per tutte e per tutti». Ora comincia l’iter parlamentare del provvedimento che, dopo l’esame della commissione Giustizia, potrebbe arrivare in aula a Montecitorio prima della pausa estiva.