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Prefettura e Ats di Milano erano avvertite dei rischi alla Rsa «Casa dei coniugi»

La residenza per anziani Casa dei coniugi di Milano foto AnsaLa residenza per anziani Casa dei coniugi di Milano – foto Ansa

Milano Le rivelazioni di Radio Popolare. L’opposizione a Palazzo Marino chiede una commissione d’indagine

Pubblicato più di un anno faEdizione del 11 luglio 2023

Risalgono al gennaio del 2023 gli allarmi sulla sicurezza alla «Casa dei coniugi», la residenza per anziani andata a fuoco il 6 luglio. Se fossero stati presi sul serio, forse le vite delle sei vittime avrebbero potuto essere risparmiate. Ma l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) e la Prefettura di Milano, avvertite dei rischi e della cattiva gestione della Rsa, avevano dato rassicurazioni scritte sull’assenza di particolari criticità.

Lo rivela Radio Popolare, storica emittente della sinistra milanese, che ha divulgato lo scambio di comunicazioni tra il sindacato di base Cub e le istituzioni avvenuto tra novembre 2022 e gennaio 2023. In quel periodo, su sollecitazione del sindacato la trasmissione «37e2» condotta da Vittorio Agnoletto si era dedicata più volte alle case di riposo «Casa dei Coniugi» e alla «Virgilio Ferrari», di proprietà comunale ma gestite dalla cooperativa emiliana Proges. Tra le criticità segnalate c’era «il personale in effettivo servizio rispetto alle presenze ipotetiche previste» (5 operatori per 170 ospiti secondo il Cub), «mancanza di sostituzioni rispetto alle assenze programmate» e la «carenza del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria». Oggi sappiamo che il sistema anti-incendio alla «Casa dei Coniugi» era difettoso.

Stando alle carte in mano a Radio Popolare, il 13 gennaio Ats e Prefettura rispondevano che «riguardo all’appropriatezza assistenziale, non sono emersi dati critici rispetto agli standard attesi», mentre ammettevano solo «alcune problematiche sotto il profilo delle risorse umane impiegate». L’Ats aveva anche fornito «rassicurazioni in ordine al proprio impegno (…) a rivolgere la massima attenzione in termini di vigilanza e controllo». Parole che ora suonano beffarde.

«C’è un allarme lanciato da mesi ma inascoltato dietro la tragedia» denuncia il presidente nazionale di Medicina Democratica Marco Caldiroli, che chiede di rivedere i parametri di accreditamento delle società a cui sono affidate le strutture pubbliche. Per ora si muove la magistratura, che ha inviato un avviso di garanzia alla direttrice della Rsa Claudia Zerletti (non sarebbe l’unica indagata). Si muove anche il Cub, che insieme ai familiari degli ospiti delle Rsa ha indetto un presidio davanti alla struttura bruciata per le 10.30 di oggi. C’è qualche imbarazzo in casa Cgil, visto che la Proges è una cooperativa «di area»: «Entro la settimana ci ha assicurato un tavolo per definire la situazione del personale» dice Isa Guarnieri, segretaria Fp Cgil di Milano.

Prevedibilmente, l’opposizione al sindaco Sala (assente in consiglio comunale) cavalca l’indignazione. Annuncia la richiesta di una commissione d’inchiesta sulle Rsa comunali e sui ritardi nella gara di appalto per la manutenzione alla «Casa dei coniugi». «Sono più che lieto di riferire ma finché non ci sono i funerali mi sembra sbagliato» aveva detto il sindaco in mattinata con una facile previsione: «Va a finire che in consiglio comunale ci si metterà a litigare e non è giusto proprio nel momento in cui non sono state celebrate le esequie».

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