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Pozzolo indagato per lo sparo. E lui invoca l’immunità

Pozzolo indagato per lo sparo. E lui invoca l’immunitàIl deputato di Fdi Emanuele Pozzolo – Ansa

Capodanno col botto Non avrebbe consegnato gli abiti ai carabinieri dopo la prova della polvere da sparo. Le opposizioni contro il deputato Fdi. M5S: «Si dimetta». Interrogazione del Pd alla premier, che valuta se far autosospendere il parlamentare dal gruppo e dal partito

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 3 gennaio 2024

Dio, Patria, Famiglia e Pistola. Inizio d’anno complicato per Emanuele Pozzolo, deputato di Fdi, proprietario del revolver calibro 22 che nella notte di Capodanno ha ferito un trentenne durante una festa organizzata a Rosazza (Biella) dal sottogretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

La procura e i carabinieri, compreso il Ris di Parma, stanno cercando di accertare la dinamica dei fatti. Pozzolo sostiene di non aver sparato, ma alcuni testimoni lo hanno visto ridanciano maneggiare l’arma durante la festa, a cui partecipavano anche bambini. Un proiettile ha colpito alla coscia Luca Campana, elettricista, parente di un membro della scorta di Delmastro e padre di due bambini: prognosi di dieci giorni, il proiettile è stato estratto dai medici ed è ora all’esame degli inquirenti. Ora Pozzolo è indagato dalla procura biellese per lesioni colpose, accensioni pericolose e omessa custodia di armi. Il porto d’armi gli sarà revocato dalla prefettura: il revolver è già stato sequestrato, ma il deputato possiederebbe altre armi, tra cui dei fucili.

Il deputato di Fdi sarebbe stato sottoposto dai carabinieri, intervenuti nel luogo della festa, allo stub, procedura che consente di accertare la presenza di polvere da sparo sulle mani e sui vestiti. Non è chiaro se l’esame sia stato effettuato subito, circa le 2 del mattino, o attorno alle 7; a quanto si apprende però Pozzolo si sarebbe rifiutato di consegnare i vestiti che indossava, jeans e un pile, ai carabinieri, opponendo l’immunità parlamentare. Fonti di Fdi hanno detto al Corriere che lo avrebbe fatto per non restare senza indumenti.

Secondo i magistrati di Biella l’indagine a carico di Pozzolo è un «atto dovuto». Il deputato è arrivato alla festa dopo l’una. «Ad un certo punto – è il racconto di un testimone citato dall’Ansa- ha tirato fuori una pistola per farla vedere in giro. Era piccola, sembrava un accendino, e la poteva tenere nel palmo di una mano». Si tratta di un mini-revolver North American Arms Provo Ut, regolarmente detenuta. Lo sparo, prosegue il racconto, «si è sentito all’improvviso e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di chiedere di riporre l’arma, visto che in sala c’erano anche dei bambini».

Pozzolo non è nuovo al culto delle armi. In queste ore sta girando sui social un suo post del 2015 quando, commentando una strage negli Usa, se la prendeva con l’allora presidente: «Per Obama è sempre colpa delle armi. Eppure io non ho mai visto una pistola sparare da sola». Da tempo è favorevole alla diffusione delle armi, sui social utilizza l’hashtag #progun. «Sarebbe ora di cambiare mentalità. Proteggere i propri beni non è un delitto. Il problema non è ‘”farsi giustizia da sé”, ma impedire sia commessa un’ingiustizia. Se ciò impone l’uso di un’arma, pazienza», scriveva in uno dei suoi post. No vax, anti gay, si definisce «reazionario», è stato autore anche di post contro le donne.

Le opposizioni non mollano l’osso. Per il Pd Meloni «non può continuare a tacere, non può voltarsi dall’altra parte mentre Delmastro e persone vicine al suo partito vengono coinvolte in situazioni imbarazzanti e pericolose anche per l’incolumità altrui. Deve dire cosa intende fare per comportamenti tanto sconsiderati che coinvolgono parlamentari e rappresentanti di governo». I capigruppo Braga e Boccia annunciano una interrogazione alla premier. Per il M5S Meloni dovrebbe espellere Pozzolo dal partito e pretendere le dimissioni da parlamentare.

«Questo episodio dimostra ancora una volta l’arroganza di questa destra, che continua a scambiare il consenso elettorale per il diritto all’impunità. Ormai è chiaro che Meloni non riesce più a controllare i suoi sodali», l’attacco del capogruppo alla Camera Francesco Silvestri.

Dentro Fdi l’imbarazzo è palpabile. A botta calda una nota del partito ridimensionava l’episodio a «fatto di cronaca senza alcun a rilevanza politica» annunciando «provvedimenti» nel caso fossero provati «comportamenti irregolari». Ma nel corso delle ore Meloni pare sempre più decisa a sbarazzarsi dell’ingombrante deputato che potrebbe essere sospeso dal partito e del gruppo parlamentare. O essere indotto ad autosospendersi. Forse già prima della conferenza stampa di Meloni prevista per domani, per evitare che l’incontro coi giornalisti sia dominato dalla brutta storia del deputato pistolero, oltre alle indagini Anas. «Se c’è stata anche solo una leggerezza sarà punita», l’umore che si registra ai piani alti di Fdi.

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