L’udienza al Tar del Lazio sul via libera o meno al maxirigassificatore nel porto di Piombino c’è stata. Ma per conoscere la decisione dei giudici si dovrà attendere ancora qualche giorno, come hanno spiegato i legali dell’amministrazione comunale, Michele Greco e Michele Lioi, al termine del loro intervento. Teso a ribadire «la manifesta inidoneità della nave Golar Tundra, dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza nel porto», e la necessità di un dragaggio del fondale dello specchio d’acqua antistante per centinaia di migliaia di metri cubi «che rende semplicemente impossibile l’ipotesi di messa in funzione del rigassificatore nel marzo 2023, pena l’inoperatività della banchina nord».

Inoltre, e non è certo un dettaglio, per il Comune di Piombino la Golar Tundra, «essendo dotata di serbatoi per il gas naturale liquido ’a membrana’, non adatti alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale riempimento, non è in grado di rispettare la principale condizione che è stata posta dalla Capitaneria: disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall’area del porto. Una criticità che mette a rischio l’intera città».

Mentre si svolgeva l’udienza, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, in audizione alla Camera, ribadiva che il rigassificatore è oggi indispensabile. «Ma per Piombino c’è l’impegno mio e del governo per un uso temporaneo, non oltre i tre anni». Al tempo stesso «è giusto che lo Stato si faccia carico delle esigenze delle comunità. Sono in corso interlocuzioni con i soggetti interessati alla riqualificazione ambientale delle aree per realizzare opere importanti».

Il problema è che sulle opere di compensazione, quantificate dal Pd in almeno 700 milioni di euro, un emendamento dem alla manovra economica è stato respinto. Il governatore toscano Eugenio Giani non sembra comunque preoccupato: «Arriveremo alle compensazioni non con l’approvazione di emendamenti parlamentari – ha spiegato – ma con una intesa tra Regione Toscana e governo, che è la via corretta. Vedremo il governo nei prossimi giorni, sarà lì la sede nella quale ci daranno delle risposte». Per certo i comitati cittadini che si oppongono alla grande nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto restano scettici. Anche perché Snam ha avuto da Giani 100 giorni di proroga per dire dove sarà la collocazione finale, offshore, dell’impianto.