Una gaffe. Forse qualcosa di più, forse qualcosa di meno. Certo è che il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli non si aspettava che le sue parole avrebbero scatenato una polemica. Pensava di potersi limitare alla somministrazione ai cronisti accorsi alla sua conferenza stampa qualche numero sull’annata appena trascorsa. Ma poi qualche parola di troppo è sfuggita. «Il Csm non è la terza camera», ha detto. «In questa consiliatura abbiamo fatto un lavoro straordinario – ha proseguito -, ma a nostro avviso in quelle precedenti il Consiglio ha perso la funzione che aveva originariamente, spostandosi verso un’attività politica impropria». Un bel...