Se non è mai stata «rossa», da oggi, Piacenza, almeno «rosa» è diventata di certo. Con un risultato per certi versi inaspettato, il capoluogo emiliano torna al centrosinistra con la sindaca Katia Tarasconi, consigliera regionale del Pd (oggi rimetterà il suo mandato in aula, a Bologna, per incompatibilità tra le due cariche, ndr) che ha battuto la prima cittadina uscente, Patrizia Barbieri, centrodestra. Sono 2mila e 200 i voti di differenza. Tarasconi ha vinto con il 53,46% dei votanti mentre Barbieri si è fermata al 46,54%. Da segnalare un crollo verticale dell’affluenza. Poco più di 4 piacentini su 10 si sono recati alle urne il 26 giugno (42% contro il 53 del primo turno).

LE COALIZIONI, APPUNTO. A gennaio quella di centrosinistra si divide in due, da una parte la sinistra e i 5stelle, che con Stefano Cugini (ApP) arrivano al 10% al primo turno, dall’altra il banchiere Corrado Sforza Fogliani, liberale, che prende un 8% nel campo della Barbieri. Così, a sorpresa, Tarasconi o “KT”, come la chiamano i suoi – sostenuta da Pd, due liste civiche, Piacenza Coraggiosa (lista di sinistra ispirata da Pierluigi Bersani ed Elly Schlein), Pensionati e Azione – partiva avanti al ballottaggio di mille voti. Nessun apparentamento formale. Ma se Cugini e Alternativa per Piacenza, con più di un mal di pancia, sono arrivati a dire «mai un voto alla destra», Sforza Fogliani ha invece invitato a «non votare chi ci ha insultato», riferendosi alle feroci polemiche con la sindaca uscente. Risultato: Tarasconi sindaca con bagno di folla in piazza Cavalli e l’abbraccio della prima cittadina uscente che ha annunciato «opposizione costruttiva a palazzo Mercanti», sede del consiglio comunale.

In questo contesto complicato il centrosinistra targato civici e Pd ha risposto alla chiamata elettorale serrando i ranghi: dimostrazione plastica del rilancio del «campo largo» teorizzato dal piacentino Pierluigi Bersani si scorge in alcune candidature pesanti in casa Dem. La ex ministra dei Trasporti, l’onorevole Paola De Micheli, e l’ex assessore regionale Paola Gazzolo, andranno in consiglio comunale. La prima è stata la più votata con 459 preferenze e anche la seconda ha abbattuto il muro delle 400 preferenze.

A livello programmatico la coalizione ha puntato su sociale e sviluppo sostenibile, anche attraverso la lista di sinistra, Piacenza Coraggiosa, che entrerà con due facce nuove in consiglio (la fotografa Serena Groppelli e Boris Infantino, avvocato del lavoro).

La nuova sindaca di Piacenza ha 49 anni e doppia cittadinanza, italiana e americana, laureata all’Università di Miami. È presidente regionale del Pd e in passato aveva ricoperto ruoli in giunta comunale come assessora al Commercio dal 2007 al 2015 con i sindaci dem Roberto Reggi e Paolo Dosi. Il padre è il noto imprenditore Maurizio Tarasconi, fondatore e presidente di Piacenza Intermodale. Una tragedia ha preceduto la sua candidatura. Pochi mesi fa, a settembre 2021, la sua vita è stata segnata dalla perdita del figlio Kristopher, 17 anni, in un tragico incidente stradale a Roma. «Era difficile, è stata una vittoria non scontata – ha detto la nuova eletta – abbiamo realizzato un’impresa pazzesca, sono onorata e voglio dire grazie ai piacentini e alle persone che sono andate a votare: hanno avuto una responsabilità doppia». E sulla partita che si apre adesso, puntuale al termine di ogni ballottaggio, ossia il toto-assessori, dice: «Prometto che ad allestire la Giunta ci metterò poco tempo».

UNA FRETTA DETTATA se non altro dai nodi da sciogliere sul tavolo a partire dal «nuovo ospedale». Sono in ballo circa 250 milioni di euro, a tanto ammontano i fondi che mette a disposizione la Regione, ma se l’amministrazione Barbieri aveva scelto un’area da edificare fuori dal perimetro della città, dove i campi sono coltivati, Tarasconi ha detto che «così non va: l’area deve rimanere a verde». Stefano Bonaccini, arrivato nella notte del ballottaggio in piazza Cavalli a tarda ora, ha chiarito: «Dove realizzare l’ospedale lo decide il Comune di Piacenza. L’ospedale nuovo si farà – ha detto – con tutto quello che ha sofferto questo territorio con Covid non possiamo non onorare questo impegno». Un «impegno» che si preannuncia come lo scoglio più grande da superare per la nuova sindaca di piacenza.