È difficile chiamarlo “piano di pace” se non contiene nemmeno la parola “guerra”. Il position paper pubblicato ieri dal ministero degli esteri sceglie la definizione di “crisi” ma rappresenta comunque un passo ufficiale della Cina, che propone al mondo la sua visione sul conflitto e sul mondo che dovrà sorgere dopo di esso. Nessun piano concreto per arrivare alla pace, ma una serie di concetti che mettono nero su bianco una visione di mondo in cui gli Usa non dovrebbero più perseguire “egemonia” e in cui tutti i modelli di sviluppo sono legittimi. Il documento è stato accolto positivamente soprattutto...