«Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale» canta il verso beffardo di un’indimenticabile canzone di Iannacci. «No, tu no», risponde il ritornello. «E perché?». «Perché no» è la metafisica sentenza. Ci vorrebbe uno Iannacci canzonatorio e disperato come questo per raccontare la vicenda della sinistra italiana alle prese con uno dei più surreali tra i suoi passaggi storici, in cui tutti sono contro tutti, sono dentro ma anche fuori, sono insieme ma anche contro, sono il nuovo ma anche il vecchio. No, tu no, anche se si tratta del tuo funerale. Anche se si trattasse del funerale della sinistra....