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Per la prima volta il vaiolo delle scimmie rallenta

Per la prima volta il vaiolo delle scimmie rallentaVaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie a Newark (Usa) – Ap

74 casi in Italia La prima vittima italiana è un carabiniere in vacanza a Cuba. A causa del brevetto della Bavarian Nordic, il vaccino scarseggia e non se ne conosce ancora la reale efficacia

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 25 agosto 2022

Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio dell’anno sono stati 714 i casi di vaiolo delle scimmie rilevati in Italia. Solo 10 casi hanno riguardato donne. Martedì si è registrata la prima vittima italiana di una persona positiva al virus, anche se fuori dai nostri confini. Si tratta di un carabiniere cinquantenne originario di Pescara ma in servizio a Scorzè (Veneto). Il militare si trovava a Cuba per vacanze e da Ferragosto aveva mostrato sintomi via via più gravi. Sulle cause specifiche del decesso però è presto per pronunciarsi. L’autopsia per ora parla di «sepsi dovuta a broncopolmonite causata da germe non specificato e danni multipli d’organo».

Il lutto arriva nei giorni in cui, per la prima volta, la pandemia da vaiolo delle scimmie sembra rallentare. Nell’ultima settimana i nuovi casi censiti in Italia sono 52, mentre nella settimana precedente erano stati 63, cioè 11 in più. Il rallentamento italiano conferma un trend analogo sul piano internazionale, dove i casi sfiorano quota 42.000. A livello globale, nell’ultima settimana sono stati censiti meno di seimila casi, contro i settemila dei sette giorni precedenti. Tra i Paesi occidentali il rallentamento riguarda soprattutto l’Europa, mentre negli Usa il numero dei nuovi infetti è ancora in crescita. La tendenza dovrà però essere confermata nelle prossime settimane, perché potrebbe essere anche il risultato di una minore attività diagnostica collegata al Ferragosto, in cui molti medici sono in ferie.

Puntare solo sul vaccino per fermare il contagio potrebbe essere un errore, avverte l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). «La strategia di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie è associata a molti fattori di incertezza» ha detto ieri Dimie Ogoina, professore all’università del Delta del Niger (Nigeria) e membro del comitato di emergenza dell’Oms. Innanzitutto, la disponibilità del vaccino, brevettato dalla Bavarian Nordic che ne mantiene il monopolio, è molto limitata. I dieci paesi più colpiti (con circa il 90% dei casi) dispongono di appena 1,5 milioni di dosi, in gran parte accaparrate dal governo Usa. Inoltre, l’efficacia del vaccino è ancora da stabilire: la Bavarian Nordic, infatti, non ha ancora avviato test clinici su larga scala per valutare il grado di protezione.

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