Per il fossile e per sé. La battaglia di Manchin contro il piano Biden
Stati Uniti Il senatore democratico, sospettato di passare presto con il Gop, si era già opposto alla legislazione per il clima di Barack Obama
Stati Uniti Il senatore democratico, sospettato di passare presto con il Gop, si era già opposto alla legislazione per il clima di Barack Obama
Un uomo, da solo, sta bloccando il piano degli USA sul clima. Il senatore democratico Joe Manchin ha dichiarato domenica che non sosterrà il piano Build Back Better (Bbb) dell’amministrazione Biden.
IL BBB INCLUDE finanziamenti per il soccorso Covid, i servizi sociali, il welfare, le infrastrutture, e fondi significativi per l’azione sul clima. Il disegno di legge, così come è passato dalla Camera, tra le altre cose, include circa 320 miliardi di dollari in incentivi fiscali per i produttori e gli acquirenti di energia eolica, solare e nucleare. Le politiche del Bbb sono cruciali per l’obiettivo degli Usa di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 50% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.
Che Manchin non fosse favorevole al Bbb non è una sorpresa. All’inizio di quest’anno, Manchin ha voluto la rimozione dal disegno di legge di un piano per l’energia pulita, il Clean Electricity Performance Program da 150 miliardi di dollari. I democratici hanno passato mesi a cercare un punto d’incontro con il senatore. Soprattutto perché, con tutti i repubblicani opposti al disegno di legge, il Senato è diviso, e i leader democratici non possono permettersi di perdere un voto cruciale come quello di Manchin.
EPPURE, NONOSTANTE le lunghe negoziazioni, il fine settimana passato Manchin ha dichiarato in diretta televisiva su Fox News che non potrà sostenere il disegno di legge. «Ho provato tutto ciò che è umanamente possibile. Non posso supportarlo. Questo è un no», ha detto. In una dichiarazione rilasciata poco dopo l’intervento televisivo Manchin ha dichiarato: «I miei colleghi democratici a Washington sono determinati a rimodellare drammaticamente la nostra società in un modo che lascia il nostro paese ancora più vulnerabile alle minacce che affrontiamo».
IL SENATORE SI OPPONE per diversi motivi. Tra le altre cose, ha citato il fatto che la spesa del Bbb aggraverebbe l’inflazione, e che alcuni benefici, come il credito d’imposta per i figli, hanno un costo troppo elevato. Come i repubblicani, Manchin è contro il budget per il Build Back Better, considerato eccessivo. Ma gli esperti del clima avvertono che il costo a lungo termine dell’inazione sul clima e la giustizia sociale sarà incalcolabile se non vengono presi provvedimenti adesso.
JEN PSAKI, PORTAVOCE della Casa Bianca nell’amministrazione di Joe Biden, ha detto che la posizione di Manchin rappresenta «una violazione dei suoi impegni verso il presidente e i colleghi del senatore alla Camera e al Senato». Manchin, insomma, sembra determinato a sabotare il Bbb. È risaputo che il senatore ha stretti legami con l’industria fossile. Industria grazie alla quale si è arricchito. Negli anni ’80 Manchin ha fondato Enersystems, un’azienda di carbone che, oggi, è in mano al figlio. Il senatore, solo l’anno scorso, ha ricevuto dalla compagnia mezzo milione di dollari in dividendi.
NELL’ATTUALE CICLO ELETTORALE, Manchin è il senatore che ha ricevuto la somma di finanziamenti più alta dalle industrie di petrolio, gas e carbone. E, allontanandosi dal fossile per la transizione energetica necessaria a far fronte alla crisi climatica, il Bbb mette in pericolo gli interessi del carbone e del gas, due pilastri dell’economia del West Virginia.
Ma non tutti coloro che sono nel settore fossile si oppongono al Bbb. Il più grande sindacato americano dei minatori di carbone, infatti, ha chiesto a Manchin di riconsiderare la sua opposizione al disegno di legge poiché include diverse disposizioni che aiuterebbero i lavoratori del settore, tra cui incentivi fiscali, finanziamenti per chi soffre di problemi ai polmoni e penalizzazioni ai datori di lavoro che negano ai dipendenti il diritto di formare sindacati.
NEL 2010, MANCHIN si era già opposto alla legislazione sul clima di Obama. Durante la sua prima corsa al Senato, nello spot promozionale della campagna elettorale, Manchin tiene in mano un fucile e spara ad un foglio sulla legislazione dichiarando «Prenderò di mira la legge cap and trade perché è un male per il West Virginia».
Il cap-and-trade, in poche parole, è un sistema per ridurre le emissioni che implica la creazione di un mercato e il commercio delle quote di emissione. All’inizio dello spot, in basso a destra compare anche l’endorsement della National Rifle Association.
Secondo Dan Kaufman del New Yorker, un aspetto sottovalutato delle posizioni pro-business di Manchin al Senato è la sua passata appartenenza all’American Legislative Exchange Council (Alec), un’organizzazione americana dal potere immenso, finanziata quasi interamente da aziende e progettata per fare pressione politica e favorire il loro business. Per decenni, Alec ha attivamente ostacolato l’azione per il clima a livello federale e statale.
Secondo David Leonhardt del New York Times, inoltre, un’altra potenziale spiegazione per la posizione di Manchin è «un mix di performance e negoziazione». Il mese prossimo, Manchin e i democratici possono sempre arrivare ad un accordo per passare una versione della legge più «moderata» e ridimensionata, di cui Manchin potrà prendersi il merito con i suoi elettori. «Il senatore Manchin ed io otterremo qualcosa», ha detto Biden, in seguito alle dichiarazioni del senatore.
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