C’era un’allegra crudeltà nel tono col quale Fabio Fazio domenica scorsa ha gestito l’ospitata di Ghali costringendo il cantante italotunisino ad assistere al proprio autodafé. Il paradosso è apparente, in un talk show come quello non si fanno agguati. Strana settimana cominciata con lo «stop al genocidio» pronunciato sul palco di Sanremo, proseguita con un’agitazione poche volte sentita attorno alle tragedie del conflitto israelo-palestinese, esplosa nel caso delle scuse in diretta dell’amministratore Rai all’ambasciatore israeliano per bocca di «zia Mara» a Domenica In. Adesso questa cerimonia di purificazione di fronte al pubblico televisivo generalista e alla politica. Basterà? Da ieri...