Ospiti di «Casa Ghali», spazio inclusivo pensato dall’artista per accogliere amici e ospiti durante il festival – e che celebra le sue radici multiculturali-, ieri mattina il cantante di Cara Italia ha presentato alla stampa la sua Casa mia. Brano elettro-rap in gara a Sanremo 2024 che disegna i confini di una città e di un quartiere dove si è perso il concetto di «casa» ma soprattutto di comunità. Il tutto filtrato attraverso il dialogo con un alieno, Rich Ciolino, che accompagna l’artista in queste giornate sanremesi.

«Il brano è nato durante il 2023, un anno speciale per me, di grandi cambiamenti e di viaggi in giro per il mondo che mi hanno profondamente cambiato. Casa mia è stata scritta in momenti diversi dell’anno, io e Michelangelo (uno dei co-autori insieme a Davide Petrella, nda) abbiamo cominciato a giugno, poi lo abbiamo abbandonato per un po’ di mesi e lo abbiamo ripreso quando Amadeus mi ha personalmente invitato a sottoporre una canzone al Festival».

UNA CANZONE quindi che, nonostante strofe come «Per tracciare un confine/ Con linee immaginarie bombardate un ospedale/ Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane/ Non c’è mai pace», non è nata come conseguenza dello scoppio del conflitto fra Israele e Palestina. «Quello che sta succedendo oggi c’era già anche quando abbiamo fatto uscire il mixtape Pizza Kebab Vol. 1 lo scorso dicembre. In quelle canzoni però ho deciso volutamente di non affrontare l’argomento, nonostante per me sia cruciale dire la mia su certe cose. Pizza Kebab era composto da canzoni crude ma al tempo stesso leggere e fare quella musica per me in quel momento era come creare una bolla che mi proteggeva dall’esterno».

Ghali
Con Ratchopper faremo un medley che include anche «L’italiano» di Toto Cutugno. La cantavano anche i miei genitori in Tunisia, è una canzone molto cara a me e a loro Casa mia invece affronta la questione della guerra fra Israele e Palestina in maniera molto diretta, «a differenza di Pizza Kebab, con Casa mia mi immergo nella situazione e ne parlo più chiaramente, attraverso il dialogo con Rich che rappresenta se vogliamo una parte della mia coscienza. Abbiamo iniziato a dialogare a distanza e poi ho scoperto che era vicino alla Terra, gli ho mandato il brano, ha deciso di venire con me a Sanremo e di aggiungere anche un pezzettino sul ritornello. E chissà, forse sabato salirà anche con me sul palco».

Nato a Milano da genitori tunisini, Ghali racconta anche che nella sua carriera non poteva mancare una partecipazione a Sanremo, dopo l’ospitata nel 2020 per promuovere il disco DNA. Specialmente con un messaggio del genere e dopo aver maturato nuove consapevolezze, soprattutto umane e musicali. Nella serata delle Cover, prevista per venerdì, Ghali ha scelto un medley dal titolo Italiano vero dove sarà accompagnato da Ratchopper, produttore e dj tunisino con il quale il rapper ha già collaborato nel 2022 in Bayna, l’opening track dell’album Sensazione Ultra. Brano che ha ispirato il nome della rescue boat donata da Ghali a Mediterranea Saving Humans, un’imbarcazione operativa dallo scorso novembre e che ha già contribuito a mettere in salvo 227 vite umane. «Con Ratchopper faremo un medley che include anche L’italiano di Toto Cutugno. La cantavano anche i miei genitori in Tunisia, è una canzone molto cara a me e a loro e trovo sia una delle più belle canzoni di sempre».

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Ghali: «Con Dna mi metto a nudo»Dopo l’esperienza sanremese, Ghali tornerà al lavoro su un disco che si collocherà a metà fra il mixtape di dicembre e il sound di Casa mia. «Accontenterò sia i fan di Pizza Kebab ma anche chi soprattutto apprezza in me una curiosità musicale che spesso mi spinge a esplorare nuovi territori. Diciamo che il nuovo album sarà la matrice di un nuovo Ghali. Siamo a buon punto con la registrazione e dovrebbe uscire presto».