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Parole contro il caporalato e 500 milioni alle aziende

Parole contro il caporalato e 500 milioni alle aziende

Politica Il governo mette la fiducia sulla legge sull’agricoltura. Protesta il Pd, esulta Coldiretti

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 11 luglio 2024

Dopo l’approvazione al Senato, ieri il ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani, di Fratelli d’Italia, ha posto la fiducia sul decreto Agricoltura anche alla Camera dei deputati, che così diventerà legge prima della chiusura estiva del Parlamento. La decisione ha provocato le proteste delle opposizioni, sia sul metodo, cioè il ricorso troppo frequente alla fiducia per evitare il dibattito in Parlamento, che nel merito, soprattutto per quanto riguarda le misure previste per combattere il caporalato. Le norme per contrastare lo sfruttamento lavorativo, introdotte con degli emendamenti al Senato, non sono molte. In buona sostanza, si risolvono nel fatto che, oltre agli ispettori del lavoro e alla Guardia di finanza, anche i carabinieri impiegati all’Ispettorato nazionale del lavoro potranno accedere alle informazioni e alle banche dati trattate dall’Inps. Inoltre, per il 2024 Inail e Inps assumeranno 514 funzionari impiegati nelle attività di vigilanza. Inoltre, viene introdotto il concetto di «prezzo medio di produzione», per impedire pratiche commerciali sleali. Vuol dire che nei contratti con i distributori di dovrà tenere conto dei prezzi di produzione. Nella replica alla Camera, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto che il disegno di legge, presentato prima della morte di Satnam Singh, il migrante indiano morto a Latina perché abbandonato dal padrone dopo un incidente sul lavoro, è stato anticipato «per rendere ancora più efficiente un’azione sulla quale non si può perdere una sola ora di tempo».

«IL DECRETO METTE una pezza, ma non risolve la piaga del caporalato. Per farlo occorrono controlli più significativi, incrociare davvero le banche dati, colpire la parte illegale della filiera agricola, per esempio sono ancora poche o pochissime le aziende che aderiscono alla rete agricola di qualità; e allo stesso tempo colpire il lavoro irregolare e nero. Dobbiamo dunque superare la legge Bossi-Fini e scegliere di intervenire sulla qualità del lavoro produttivo», ha detto il capogruppo del Pd in Commissione lavoro Arturo Scotto. «Il ministro dell’Agricoltura non ci ha risposto sugli indici di coerenza e congruità, che sono stati già utilizzati in edilizia e mostrano come il lavoro possa essere proporzionale alla produzione. Sono previsti dalla legge sul caporalato, ma anche dalle regioni. Vogliamo un confronto tra istituzioni e parti sociali per mettere a punto un unico sistema sul controllo della regolarità del lavoro, ma che questi diventi un titolo abilitativo per poter lavorare, trasformare e commercializzare i prodotti. Su questo serve un percorso condiviso», ha aggiunto Maria Cecilia Guerra, che è nella Commissione bilancio della Camera.

IN REALTÀ, PIÙ CHE per combattere il caporalato la legge è stata pensata per rispondere alle proteste degli agricoltori, che a febbraio erano scesi in piazza contro il governo e l’Unione europea. Accoglie molte proposte delle organizzazioni di rappresentanza e stanzia 500 milioni per le aziende agricole. Si va dai 20 milioni di euro stanziati per sostenere la filiera del grano italiano ai quattro milioni per gli allevatori che hanno nelle stalle razze autoctone. Ci sono 14 milioni per la ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo oleario, di quello agrumicolo e di quello lattiero caseario del comparto del latte ovino e caprino, e c’è una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un calo del volume d’affari di almeno il 20 per cento o hanno avuto una riduzione della produzione del 30 per cento (che scende al 20 per cento per le cooperative agricole).

LE ORGANIZZAZIONI degli agricoltori si sono dichiarate a favore del decreto. In particolare la Coldiretti, che ha suggerito gran parte delle misure. «Il provvedimento permetterà di rispondere in modo più adeguato e completo alle necessità del settore agricolo, che attualmente deve affrontare sfide significative come l’aumento dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dai fenomeni meteorologici estremi sempre più diffusi», ha detto l’associazione in una nota.

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