Parco archeologico di Ercolano, da un mese il sindacato Cobas è in stato di agitazione. La causa è l’appalto Consip per la gestione dei servizi. Il sito era parte della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici Pompei, Ercolano, Stabia. I servizi aggiuntivi sono stati finora gestiti da Opera laboratori fiorentini in regime di proroga. Nel 2016 l’allora ministro Franceschini ha reso Ercolano museo autonomo. Lo scorso 12 gennaio è apparso sul sito Consip il bando per la concessione dei servizi di biglietteria anche on line, accoglienza, informazione e orientamento (incluso il Call Center), controllo degli accessi/uscite, vendita nel bookshop e vendita di visite guidate (per 5 anni).

Il sindacato ha chiesto la procedura di raffreddamento, che ha avuto esito negativo. I lavoratori, tra Pompei ed Ercolano, sono circa 50 ma tutelati dalla clausola sociale per il «passaggio di cantiere» sono solo in otto. Il 6 marzo c’è stato un tavolo in prefettura, nel resoconto si legge: «La società Opera Laboratori Fiorentini, nell’evidenziare di non poter entrare nel merito del bando, cui peraltro ha partecipato, rappresenta che il contratto di concessione attualmente in essere risale all’anno 2000 ed è relativo sia al Parco Archeologico di Ercolano sia a quello di Pompei, per cui l’affidamento è tutt’ora unico. In relazione alla continuità occupazionale evidenzia che il numero di lavoratori addetti a quello di Ercolano è pari a 8 unità, rassicurando circa la continuità occupazionale nel caso in cui risultasse vincitore». Nel bando è previsto il ricorso al subappalto o la concessione in cottimo, basta indicarlo nell’offerta. AI lavoratori sarà applicabile il contratto nazionale Servizi di pulizia e servizi integrati/Multiservizi.

I 5S hanno presentato un’interrogazione al ministro Sangiuliano: «Le maestranze sono legate a un contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, con uno stipendio medio corrispondente al IV livello con annessi scatti d’anzianità». Si tratta del contratto del Commercio, non è quello Federculture ma è comunque meglio del Multiservizi perché, spiega Luigi Napolitano (responsabile sindacale dei Cobas del Lavoro privato), «ci sarà un taglio in busta paga tra 200 e 300 euro al mese nell’ipotesi in cui il nuovo concessionario intendesse mantenere inalterato il monte ore e gli scatti d’anzianità. In caso contrario, il taglio sarà più pesante».

I Cinque stelle ricordano che «secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, l’esternalizzazione di tali servizi può avvenire solo se ciò risulta strumentale alla valorizzazione del sito culturale». Sul piede di guerra anche le guide turistiche: il presidio era stato previsto nella legge regionale 11/1986 ma l’iter di perfezionamento dei presidi turistici permanenti non c’è stato. Finora si sono autogestiti, adesso subentrerà una ditta con prezzi prestabiliti. La richiesta del sindacato è stabilizzare i lavoratori e internalizzare i servizi.

Nel resoconto del tavolo in prefetture è scritto: Il Parco Archeologico di Ercolano sottolinea che «alcune questioni sollevate dalle organizzazioni sindacali (come ad esempio il tema dell’inclusione dei lavoratori nei ruoli ministeriali) non sono di competenza dell’Istituto». Cioè se ne lava le mani. L’associazione Mi riconosci: «Queste esternalizzazioni non hanno alcun senso. Serve lavoro di qualità e pianificazione».