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Paracadutati e candidati di Conte, la protesta sul web

Paracadutati e candidati di Conte, la protesta sul webGiuseppe Conte che affigge il simbolo sulla bacheca del Viminale – LaPresse

Pubblicato il regolamento per le parlamentarie M5S Regionali in Sicilia, potrebbe saltare il campo largo. I pentastellati accusano: «Il Pd locale somiglia sempre di più a quello nazionale»

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 14 agosto 2022

Saranno liste disegnate come vuole Giuseppe Conte: dopo aver ingoiato il limite dei due mandati e niente nome sul simbolo, l’ex premier si è imposto sui candidati selezionati personalmente, sui paracadutati e le pluricandidature (nonostante i malumori di Grillo). Ieri, nel tardo pomeriggio, è arrivato il regolamento per le parlamentarie del 16 agosto (dalle 10 alle 22 su Sky Vote). «Le autocandidature saranno distinte per Senato e Camera, ferma restando la facoltà del Presidente di intervenire per valutare la compatibilità con i valori e le politiche del Movimento». E subito arriva uno dei punti che non piace alla fronda anti Conte: «I candidati saranno posti in votazione nell’ambito della circoscrizione della loro residenza o domicilio personale o professionale e/o centro principale dei propri interessi». Si tratta della regola che consente i cosiddetti paracadutati.

Ciascun iscritto potrà esprimere da 1 a 3 preferenze, i candidati saranno elencati in ordine alternato di genere. Oltre a Camera e Senato, e qui arriva il secondo punto oggetto di contestazioni, gli iscritti sono chiamati a votare anche un elenco di nominativi (12 per la Camera e 6 per il Senato) selezionati da Conte, da inserire con criterio di priorità nelle liste in uno o più collegi plurinominali. Qui ci sono due sgrammaticature rispetto ai totem 5S: la scelta di un gruppo di fedeli selezionati dall’ex premier più le pluricandidature. Tra i nomi circolati, l’ex procuratore nazionale Antimafia Cafiero De Raho, Dario Vassallo (il fratello del sindaco di Pollica assassinato dai clan), l’ex ministro Sergio Costa. Possono votare gli iscritti da meno di 6 mesi. «Eventuali osservazioni e/o considerazioni e/o opinioni» devono pervenire entro le 20 di domani.

Ad aprire le ostilità ci ha già penato Virginia Raggi, che via social aveva chiesto «regole chiare e trasparenza». La replicata è stata: «Virginia eviti di agitare inutilmente le acque». Ieri è affiorato il malumore in Calabria, dove dovrebbe correre la fedelissima contiana Vittoria Baldino (eletta nel Lazio alle scorse politiche). Diversi parlamentari calabresi hanno scritto a Conte, mettendolo in guardia dai rischi di una possibile rivolta nel caso di paracadutati: «Giuseppe, qui scoppia un patatrac». Il senatore Giuseppe Auddino sui social aveva postato: «No ai Papi stranieri». E la deputata Elisabetta Barbuto: «La norma sui paracadutati ci ha spiazzati tutti, non c’è stata chiarezza. Non sappiamo cosa pensa Baldino della Calabria. Ci sono malumori, molti sono intenzionati a disertare le urne». E l’avvocato Borrè: «Il regolamento contiano deroga lo statuto e introduce la categoria degli ottimati».

Acque agitate anche in Sicilia. Il Pd ha depositato il simbolo per le regionali del 25 settembre. Sotto il logo campeggia la scritta che richiama la candidata presidente del sopravvissuto campo largo: «Chinnici presidente». I dem non hanno accolto la proposta dei 5S, che avevano chiesto di non inserire la dicitura come garanzia di terzietà. «Il Pd siciliano somiglia sempre di più a quello nazionale, così non va» ha dichiarato il referente 5s, Nuccio Di Paola. Il Movimento ha inviato il documento con 9 punti programmatici a Chinnici, al Pd, a Claudio Fava dei Centopassi. Per ora nessuna risposta. L’alleanza potrebbe anche saltare.

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