Palestina, McDonald’s contro se stesso
Panini gratis ai soldati in Israele, reazioni nei paesi arabi
Panini gratis ai soldati in Israele, reazioni nei paesi arabi
La guerra in Palestina si fa strada anche nel posto meno prevedibile: le cucine di McDonald’s. La scoperta che McDonald’s Israele offre hamburger gratis a soldati e forze di sicurezza israeliane, oltre che agli ospedali – lo fa da poco prima dell’attacco di Hamas, ma in queste poche settimane ha dichiarato di avere già regalato 100mila pasti – ha provocato furia in alcuni paesi arabi, che se la sono presa con i McDonald’s a portata di mano. Così in Turchia, in Libano e in Egitto alcuni ristoranti con il logo del doppio arco dorato sono stati vandalizzati, mentre in Pakistan e in Kuwait i titolari della licenza si sono affrettati a dichiarare di non avere alcun legame con l’omologo israeliano. Non basterà: una campagna di boicottaggio è già partita.
Il problema si chiama franchising: i 40mila ristoranti McDonald’s hanno lo stesso marchio ovunque nel mondo, ma i concessionari sono tutti diversi. McDonald’s Israel è al 100% israeliana, appartiene alla Alonyal Limited dell’imprenditore israeliano Omri Padan: sono 228 locali, nessuno dei quali nei Territori occupati e nel Golan, e una settantina completamente kosher (riconoscibili perché i caratteristici archi dorati sono invece azzurri).
McDonald’s Pakistan appartiene all’impresa locale Siza Food, «pienamente posseduta e gestita da pakistani», si è affrettato a scrivere sui social la compagnia, così come ha fatto il titolare di McDonald’s Kuwait, la Al Maousherji Catering Company, aggiungendo di stare «con i nostri fratelli e sorelle in Palestina e specialmente a Gaza» e annunciando donazioni alla Mezzaluna rossa.
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