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Palermo, tromba d’aria affonda megayacht. Sono sette le vittime

Il veliero Bayesian naufragato al largo di Palermo foto AnsaIl veliero Bayesian naufragato al largo di Palermo – foto Ansa

Sicilia Siccità estrema, pioggia improvvisa e poi la burrasca che spazza via un veliero di lusso con 22 persone a bordo. Un morto e sei dispersi. Ritrovato il corpo del cuoco, si cerca ancora il tycoon britannico Mike Lynch con la figlia

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 20 agosto 2024

Ore 4. Un boato rompe il silenzio a Palermo. Sembrano fuochi d’artificio ai nottambuli, capita nelle notti tra luglio e agosto per le feste di quartiere o le ricorrenze per i detenuti. Nel pomeriggio la pioggia era stata celebrata come un miracolo sui social. Mesi tropicali, finalmente l’acqua giù dal cielo, copiosa, per laghi, fiumi e dighe assetati da almeno sei mesi con l’agricoltura in ginocchio e il bestiame portato al macello. Nelle isole minori la burrasca era arrivata al mattino.

È BUIO PESTO. L’onda d’urto si sposta velocemente. Da Palermo a Bagheria, poi Casteldaccia, Altavilla Milicia e Trabia. Segue la burrasca. Pioggia battente, refrigerio in una terra dove la siccità sta facendo drammi. E invece no. Il mare poco prima era come olio di fronte alla costa che si affaccia sulle baie di Porticello e Santa Flavia. Una ventina i chilometri da Palermo. Il golfo era illuminato dalle luci imponenti degli alberi di due velieri, la gente li aveva ammirati prima di andare a dormire. Poi l’inferno. Il vento soffia imponete, il mare si gonfia.

È UNA TROMBA D’ARIA. Anomala per questi luoghi in piena estate. La pioggia è copiosa. A bordo del Bayesian, una barca a vela di 56 metri, battente bandiera del Regno Unito, 22 persone dormono sotto le stelle. È un attimo. Lo scafo con una sovrastruttura in alluminio e ponti in teak viene sballottato: l’albero, tra i più imponenti della categoria, si spezza. In un lampo l’imbarcazione barcolla, i 12 passeggeri e i 10 membri dell’equipaggio finiscono in mare, alcuni non fanno in tempo a uscire dalle cabine.

IL CORPO DEL CUOCO di bordo viene ritrovato in fondo, a quasi 50 metri. Sei persone sono disperse: quattro britannici e due americani. Tra loro anche il tycoon britannico Mike Lynch, 59 anni, con la figlia diciottenne Hannah e lo chef di bordo Ricardo Thomas. Mike Lynch è il cofondatore della multinazionale dell’informatica Autonomy, patron di Invoke Capital e della società di sicurezza informatica Darktrace, conosciuto come il «Bill Gates britannico». Lo yacht a vela risulta intestato alla società Revtom, registrata sull’Isola di Man, la cui amministratrice è la moglie del tycoon, Angela Bacares, tra i 15 sopravvissuti e ospitata nel resort Domina-Zagarella assieme ad altre tre persone e nei cui uffici si piazzano gli uomini della Prefettura per coordinare i soccorsi, l’ambasciatore britannico Hon Lord Llewellyn e personale inglese. È ancora buio pesto quando cominciano dall’alto le ricerche dei dispersi, mentre a 50 metri di profondità, dove giace il Bayesian, si immergono i subacquei della guardia costiera di Messina e gli speleo-sommozzatori dei vigili del fuoco provenienti da Roma, da Sassari e da Cagliari. Charlotte Golunski, 35 anni, è riuscita ad afferrare la figlia di un anno Sofia, entrambe in balia delle onde.

STANNO BENE ora, così come il padre della bimba, James Emsilie, 35 anni: «Per due secondi ho perso mia figlia in acqua, poi l’ho subito riabbracciata tra la furia delle onde. L’ho tenuta forte, stretta a me, mentre il mare era in tempesta; in tanti urlavano, per fortuna si è gonfiata la scialuppa di salvataggio e in undici siamo riusciti a salirci sopra. È stato terribile. In pochi minuti la barca è stata investita da un fortissimo vento ed è affondata poco dopo», racconta dal letto d’ospedale di Palermo, con lo sguardo atterrito.

IN DIECI sono stati portati in ospedale per escoriazioni e ferite non gravi. La videocamera del risto-pub Baia Santa Nicolicchia, proprio davanti al porticciolo del borgo marinaro, mostra alle 4.05 l’inferno di vento e pioggia che porta via tavoli, sedie e vasi con piante dalla terrazza esterna. Poco dopo il tornado che fa colare a picco la Bayesian, ora sul fondo del mare coi suoi serbatoi contenenti oltre 18 mila litri tra combustibile e olii.

I TESTIMONI raccontano che il vento avrebbe rotto l’albero dello yacht (75 metri in alluminio, il più alto del mondo), la barca quindi si sarebbe inclinata riempiendosi d’acqua. Accanto all’imbarcazione, stazza 473 tonnellate, costruita dal cantiere Perini navi Viareggio nel febbraio 2008 e progettata per viaggi di lusso, c’era un altro veliero olandese: il Sir Robert Baden Powell.

È stato proprio l’equipaggio di questa imbarcazione a salvare le persone finite in acqua. Karsten Börner, il comandante della nave, racconta quei momenti drammatici: «Stavamo pianificando di andare al porto dell’Arenella a Palermo ma siamo stati investiti da una tempesta, abbiamo provato a tenere la posizione con i motori accesi. Poi abbiamo capito che la barca accanto alla nostra non c’era più. Abbiamo visto un razzo rosso di segnalazione provenire dalla zona della barca, così io e il mio primo ufficiale siamo saliti sul tender e siamo andati a prestare soccorso: abbiamo recuperato i naufraghi, compresa una bambina. Dopo avere lanciato l’allarme sono arrivate anche le unità della guardia costiera».

I PRIMI NAUFRAGHI sono poi stati portati a terra da quattro mezzi navali della Guardia costiera intervenuti da Porticello, Termini Imerese e Palermo. Pietro Asciutto, pescatore di Porticello è ancora sotto choc: «Ero a casa quando c’è stata la tromba d’aria. Ho chiuso subito tutte le finestre. Poi ho visto l’imbarcazione, aveva un solo albero, era molto grande. L’ho vista affondare all’improvviso». La procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta. Bisognerà capire come sia stato possibile che un’imbarcazione moderna, lussuosa, ristrutturata nel 2020, sia potuta colare a picco in pochi istanti mentre altre imbarcazioni anche vicine non hanno subito danni.

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