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«Ora un rinnovamento profondo». Tsipras lascia la guida di Syriza

«Ora un rinnovamento profondo». Tsipras lascia la guida di SyrizaAtene, un murale per Tsipras - foto Ap

Grecia Sconfitto nelle urne, il leader del primo partito della sinistra si dimette: «Il nostro viaggio ha segnato la storia del Paese»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 30 giugno 2023

Con manifesta commozione ma anche con l’orgoglio del combattente che è stato sconfitto solo dopo battaglie epiche, Alexis Tsipras ha annunciato ieri mattina le sue dimissioni da presidente di Syriza. Ne aveva fatto cenno già la sera di domenica, dopo la sconfitta elettorale, la seconda in pochi mesi. Aveva dichiarato allora che Syriza aveva concluso il suo grande ciclo storico e che la sua permanenza alla presidenza sarebbe stata decisa «dai militanti del partito».

IERI A SORPRESA ha chiamato i giornalisti a Zappeion, il palazzo al centro di Atene che alle elezioni fungeva da sala stampa. E là ha annunciato che la decisione finale l’ha presa lui: «Sono abituato a non decidere a sangue caldo. Mi porto le decisioni sul cuscino e le maltratto. Voglio decidere a sangue freddo. E per questo mi ci sono voluti tre giorni».

«LA NUOVA DIRIGENZA sarà eletta dai membri del partito, come dispone lo statuto» ha continuato. Le procedure inizieranno «immediatamente» e «naturalmente» Tsipras non sarà candidato. Quel «naturalmente» è quello che rende politicamente importante la decisione di Tsipras. Malgrado i voti perduti, Syriza rimane la principale forza di opposizione e nessun altro partito sembra avere la capacità ma anche la volontà di sfidare la destra al governo.

Se poi la sconfitta elettorale viene attribuita alle mancanze e agli errori del suo governo di sinistra, Tsipras ha rivendicato con orgoglio l’opera svolta: «Avevo appena 34 anni quando mi sono trovato a capo di un piccolo partito della sinistra. Il precorso era pericoloso, pieno di trappole, ma anche appassionante. Da piccolo partito Syriza è diventato l’asse dello schieramento progressista in Grecia. Il primo partito di sinistra che ha governato in condizioni di incredibile difficoltà, con una società in frantumi e un’economia fallita. Il popolo greco mi ha fatto l’onore di rendermi il primo premier di sinistra costretto ad affrontare un’Europa sospettosa e ostile verso la Grecia. Ma posso dire oggi con orgoglio che ce l’abbiamo fatta. Abbiamo fatto compromessi, preso decisioni difficili, subito ferite e scissioni. Ma abbiamo fatto un viaggio che ha segnato la storia greca».

Una frecciata ai dissidenti scissionisti del 2015, Varoufakis che è rimasto fuori dal Parlamento ma anche Zoi Konstantopoulou che ci è entrata a capo di una formazione (Rotta della Libertà) equivoca e oscura.

Le dimissioni mirano anche a segnalare l’urgenza di rinnovare Syriza e crearne una nuova. Tsipras ha parlato di «rinnovamento profondo e rifondazione del partito» in modo da «poter affrontare il governo di destra ma anche le nostre patologie e i nostri problemi». In questo processo, che probabilmente culminerà in un congresso, Tsipras ha assicurato che sarà «sempre presente, prima, durante e anche dopo».

IL PRIMO NOME che si è sentito come nuovo presidente è quello di Nikos Voutsis, 75 anni, ex presidente del Parlamento. Ma è difficile prevedere quale dirigente di Syriza potrà sostituire il leader dimesso. Tsipras ha lasciato un’impronta profonda nella sinistra anche se le tv greche non hanno mai smesso di bombardarlo di calunnie e fake news. Sicuramente Syriza non ha molto tempo davanti a sé. In ottobre ci saranno elezioni amministrative e nel prossimo anno le elezioni europee. Non c’è alcuno spazio per un’altra sconfitta elettorale.

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