Quello che conta è il servizio per i rifugiati, non il pagamento dei lavoratori. E’ la contraddizione lancinante in cui vivono gli operatori della cooperativa «Il Sorriso» di Roma, resa nota dagli attacchi ai rifugiati ospitati in una sua struttura a Tor Sapienza nel dicembre 2014, mentre i vecchi vertici sono stati coinvolti nelle indagini di Mafia Capitale. Impegnati in alcuni progetti di accoglienza per migranti e rifugiati, da mesi molti di questi lavoratori non ricevono lo stipendio. Il ritardo oscilla da due a sette mesi per una paga bassa, ormai standard nel lavoro a progetto e precario in Italia:...