«Devo essere sincera con me stessa, ho avuto tanta paura in questi giorni e in queste notti. Ho paura anche adesso. Forse è normale avere paura, ma riconoscere di avere paura non è stato facile. La vergogna, il dolore e il male li abbiamo riconosciuti subito. Sentimenti che parlavano, gridavano. Ma la paura non gridava. Sembrava un uccello caduto dal nido, dimenticato e spaventato. La sua voce era stridula e sottile». Nelle pagine del diario che Olena Stjazkina ha stilato fin dal 24 febbraio del 2022, mentre su Kyjiv (l’esatta denominazione in ucraino della capitale) incombeva la minaccia dell’aggressione russa,...