Nella nuova legge sul Csm e l’ordinamento giudiziario «ciascuna forza politica può riconoscere il proprio apporto», dice la ministra Cartabia benedicendo nell’aula del senato l’approvazione definitiva della sua terza riforma (dopo i codici di procedura civile e penale). È un modo possibile di raccontarla. L’altro è che nessuna forza politica della maggioranza rivendica fino in fondo la riforma. Il meno scettico è il Pd, che però è soddisfatto soprattutto per quello che ha evitato: il sorteggio come metodo di selezione dei magistrati nel Csm e la separazione totale e definitiva delle funzioni tra giudici e pm. Avremo però un sistema...