Nordio attacca l’Anm: «Interferenze del sindacato»
Riforme Il ministro: ulteriore stretta sulle intercettazioni. Ma apertura alla Ue
Riforme Il ministro: ulteriore stretta sulle intercettazioni. Ma apertura alla Ue
«Se un magistrato singolarmente ritiene dal suo punto di vista che una legge sia sbagliata, nessuno ha il diritto di togliergli la parola o di dire che interferisce». Ma se «il rappresentante di un sindacato di magistrati, prima che fosse noto il testo del disegno di legge, pronuncia tutta una serie di critiche severissime», allora, «secondo me in corretto italiano significano interferenze». Il ministro della giustizia Carlo Nordio tuona contro il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia intervenendo al Taormina book festival e ripete: «L’interlocutore istituzionale del governo e della politica non è il sindacato, ma il Csm».
Il ministro difende la cancellazione dell’abuso d’ufficio ma concede: «Se l’Europa ci chiedesse una sorta di rimodulazione del nostro sistema integrato repressivo, noi siamo disposti ad accoglierla, ma non nella forma in cui esisteva l’abuso d’ufficio, così evanescente da non avere uguali in nessun altro ordinamento europeo». Quanto alle intercettazioni, «interverremo molto più radicalmente. Che questa sia una barbarie che costa 200 milioni l’anno per raggiungere risultati minimi è sotto gli occhi di tutti».
Dopo qualche replica Santalucia: «I magistrati e l’Anm, che ne ha da oltre un secolo la rappresentanza, hanno non solo il diritto ma anche il dovere di prendere parola, per arricchire il dibattito sui temi della Giustizia. In tal modo contribuiscono a migliorare, ove possibile, la qualità delle riforme. Questa è l’essenza della vita democratica».
Sulla riforma della giustizia interviene anche Antonio Tajani che auspica di andare avanti con la separazione delle carriere per «portare a compimento quello che era il disegno di Berlusconi». Mentre in un crescendo di nostalgia del Cav Maurizio Gasparri si scaglia contro «l’attuale presidente dell’Autorità anticorruzione Busia» che «continua a sfornare interviste. Un giorno contro il ponte sullo Stretto di Messina e ora contro la riforma della giustizia proposta dal governo. Busia valuti se passare ad un’altra funzione. Perché svolge un ruolo improprio senza avere alcuna legittimazione, se non quella ottenuta dai grillini che lo hanno nominato».
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