La parata di Halloween di New York (Foto Giovanna Branca)
La parata di Halloween di New York – Foto Giovanna Branca
Internazionale

Non dire gatto, alla Halloween parade 70mila anti-trumpisti in costume felino

New York Il tema della grande parata era "Meow", miao
Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 2 novembre 2024

Per molti newyorkesi, la parata di Halloween è lo spettacolo pubblico dell’anno, quando decine di migliaia di persone scendono nel West Village per mostrare il proprio lato meno convenzionale. Questa è stata la 51esima edizione, e nel corso degli anni la parata è diventata un fenomeno che va oltre i confini cittadini e viene seguita in televisione da milioni di americani. La sua valenza politica, invece, fa parte della tradizione.

L’organizzatrice della parata, Jeanne Fleming, ha deciso che il tema della sfilata di questo anno dovesse essere “Meow”, miao, quando, durante l’estate, il vice scelto da Donald Trump, JD Vance, ha detto che gli Stati Uniti sono governati «da un gruppo di gattare senza figli».

Con il tema legato ai gatti e alle streghe la parata è stata un costante riferimento obliquo alle elezioni di martedì, con la speranza di non essere l’ultima esplosione di allegria collettiva prima dell’inizio di un’era buia.

Ad aprire la parata è stato un branco di grossi gatti di cartapesta che ha sfilato con il sottofondo di una musica a tema felino, percorrendo i 23 isolati del percorso della Halloween parade, acclamati da più di un milione di spettatori, molti dei quali indossavano, a loro volta, orecchie di gatto. «Sono mesi che Vance e Trump, in un modo o nell’altro, parlano di gatti – dice una ragazza arrivata da Jersey city – Dalle gattare senza figli agli haitiani di Springfield che mangiano i cani e i gatti degli americani. Io sono ispanica, ed è liberatorio restituire il favore vestendomi da gatta e ridere di loro. Guarda, ci sono circa settantamila partecipanti alla parata è tutti, in qualche modo ridono di Trump e Vance».

Un uomo cubano ha sfilato vestito da venditore di cocco, e continuava ad ammiccare al cocco disegnato sul finto carrettino, alludendo al fatto che Kamala Harris viene associata a quel frutto. Un altro, invece, ci ha spiegato che non è la prima volta che ha un copricapo da gatto, per ragioni politiche. «È la seconda volta che Trump mi fa vestire da gatto – spiega – la prima e stata alla women’s march il 21 gennaio 2017. Cinque milioni di persone con il cappello ‘pussy fight back’ per rispondere alla sua misoginia. E sono di nuovo qua, otto anni dopo, con lo stesso cappello da gatto e lo stesso nemico da combattere».

Anche la women’s march, con la sua delegazione di “streghe che votano”, come si leggeva sul loro striscione, ha sfilato all’interno della parata, precedute dalla tradizionale sfilata di grandi pupazzi luminosi a forma di strega con la scopa che è presente ogni anno, come gli scheletri e le zucche danzanti. Alla parata può prendere parte chiunque abbia un costume e più di una persona si è vestita da urna elettorale. Sono stati avvistato due o tre Trump in tenuta da carcerato.

«Ho pensato di usare un costume politico ma sono esausto – dice Fred, newyorchese – Alla fine ho optato per Batman. A New York abbiamo avuto il processo a Trump, l’unico che l’ex presidente ha dovuto affrontare, e poi le manifestazioni per la Palestina, l’indagine sul sindaco, si è dimesso il capo della polizia… . Martedì vado a votare e poi mi chiudo a casa e spero in bene, ma questa notte sono Batman, e basta».

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