Quale attacco, tuttalpiù un’«operazione speciale». L’Ucraina nelle tv del mondo che non si informa con la Cnn
Da Pechino a Delhi e Caracas: l'"Invasion" dell'Ucraina non esiste Toni cauti, se non schierati apertamente con Mosca, intervenuta "a difesa" del Donbass, nelle coperture televisive che non si riconoscono nel racconto dell'Occidente
Da Pechino a Delhi e Caracas: l'"Invasion" dell'Ucraina non esiste Toni cauti, se non schierati apertamente con Mosca, intervenuta "a difesa" del Donbass, nelle coperture televisive che non si riconoscono nel racconto dell'Occidente
Mentre l’intero Occidente si è piazzato all’alba sulla Cnn, come per ogni altra guerra dopo quella del Golfo – e prima che bisognasse numerarle – parecchi miliardi di persone si informano altrove. E il racconto cambia parecchio.
Il canale cinese Cctv, proprietà dello stato, titola «Ukraine-Russia crisis» – niente «invasion». I suoi inviati (almeno quelli del canale fratello Cgtn in inglese) sottolineano la mancanza di reazioni scomposte della popolazione ucraina.
«La Cina chiede a tutte le parti di esercitare moderazione», dichiara a tutto titolo il portavoce del ministero degli Esteri, che cita «il complicato background storico dell’Ucraina». La Cina venderà armi alla Russia? «Noi non facciamo come gli Usa, inoltre non credo che la Russia ne abbia bisogno». Ma già a metà pomeriggio il titolo di apertura diventa: «Xi incoraggia gli atleti degli sport invernali».
In America Latina, TeleSur è un desiderio pan-latinoamericano con i soldi (e l’orientamento) del Venezuela saudita. «Operazione speciale per difendere il Donbass» è il titolo. Molto spazio alle ragioni di Putin, il quale denuncia che «gli Stati uniti e i loro soci europei hanno ignorato anni di aggressioni da parte di Kiev».
«Ukraine-Russia War» è il titolo del principale network in India, Republic Tv – niente «invasion» neanche qui. Fondato da un imprenditore del partito di governo Bjp e gestito di conseguenza (è così di destra che supera i limiti di legge sull’obiettività), il canale è il più diffuso in un paese di un miliardo di abitanti – e il più accusato di manipolare i dati dell’audience. Subito dopo le bombe, Republic Tv propone «Il premier Modi parlerà con Putin», interviste a ucraini filorussi che «arruolano soldati per unirsi alla Russia», un servizio drammatico sui futuri prezzi dell’energia («L’India sarà uno dei paesi più colpiti») e dell’olio da cucina, «i cui principali fornitori sono Ucraina e Russia».
Fa eccezione Al Jazeera, la rete dell’emiro del Qatar che molti regimi arabi osteggiano, titola «La Russia attacca l’Ucraina» e usa tranquillamente il termine invasione. Mappe accurate dell’attacco ed estratti del discorso di Putin con pochi o nessun aggettivo, immagini di proteste pro-Ucraina raccolte in giro per il mondo e un curioso servizio: «Le sei storie che vi siete persi per l’attacco russo all’Ucraina»: si va dal covid della regina Elisabetta ai camionisti canadesi passando per le accuse di apartheid contro lo Stato di Israele.
Nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno di sfuggita, cita la Nato. Avessimo capito male noi…
Errata Corrige
Da Pechino a Delhi e Caracas: l'”Invasion” dell’Ucraina non esiste. Toni cauti, se non schierati apertamente con Mosca, intervenuta “a difesa” del Donbass, nelle coperture televisive che non si riconoscono nel racconto dell’Occidente
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