Nel Polesine, tra sindaci, cittadini mobilitati e associazioni ambientaliste, si è creata una alleanza politicamente trasversale contro l’ipotesi di riprendere le trivellazioni nel mare Adriatico. Lo dimostra la manifestazione molto partecipata che si è svolta ad Adria (in provincia di Rovigo) domenica scorsa.

Tra i molti sindaci presenti diversi erano di centrodestra e oltre al coordinamento «Polesine No Trivelle» c’erano anche Legambiente, Lipu, Wwf e Italia Nostra. Gli ambientalisti hanno ripreso la lotta in seguito alla pubblicazione del decreto per la sicurezza energetica del paese, dove tra le altre cose è scritto che l’ipotesi di estratte gas nell’Adriatico è una «misura di rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi ragionevoli».

Il pezzo di territorio in questione va da Taglio di Po a Comacchio. Secondo gli ambientalisti il governo avrebbe autorizzato la trivellazione in un giacimento da cui si potranno estrarre 500 milioni di metri cubi di gas, «briciole rispetto al fabbisogno annuo italiano di 70 miliardi di metri cubi».