Internazionale

Negli Stati Uniti raddoppiano i casi di sfruttamento. Male anche l’Asia

Operai al lavoro in un cantiere in Qatar (Reuters)Operai al lavoro in un cantiere in Qatar – Reuters

Resto del mondo «Nell’Indice del 2023 notiamo che il quadro sta addirittura peggiorando»

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 2 gennaio 2024

Corea del Nord, Eritrea e Mauritania sono i Paesi peggiori per rapporto tra individui in stato di schiavitù moderna e popolazione assoluta. Tra i dati più preoccupanti, da poco entrati nelle tristi classifiche dell’Ims, tuttavia, ci sono anche i Paesi mediorientali come l’Arabia Saudita, il Qatar o gli Emirati Arabi Uniti. Grace Forrest, presidente della Ong che si occupa di redigere l’Indice, ci racconta: «ritengo che sia molto importante avere uno sguardo d’insieme. Pensiamo, ad esempio, al fatto che la Cop 28 è stata ospitata in un Paese in cui i lavoratori migranti sono largamente sfruttati. O all’Arabia saudita che ospiterà l’Esposizione universale del 2030, mentre l’ultima Coppa del Mondo in Qatar ha fatto registrare decine di migliaia di casi di abusi estremi. Nell’Indice del 2023 osserviamo che la situazione non solo non sta migliorando, ma sta addirittura peggiorando».

Ma cosa trasforma dei lavoratori in moderni schiavi? Coloro che fuggono da conflitti, disastri naturali o dalla repressione politica, o che cercano di migrare per lavoro, sono particolarmente vulnerabili allo sfruttamento. «Il numero di persone che migrano oggi è superiore a qualsiasi altro periodo negli ultimi 50 anni» continua Forrest, «il deterioramento su larga scala dei diritti civili e politici a fronte di queste crisi aumenta i rischi per coloro che sono già vulnerabili alla schiavitù moderna».

Il rapporto conferma anche che nei Paesi guidati da autocrazie o teocrazie in cui i diritti civili sono pochi e continuamente vessati sia il numero di schiavi moderni, sia il rischio che le persone si trasformino in schiavi è altissimo. Si predilige lo sfruttamento di stranieri provenienti da Paesi più poveri, tutto ciò in palese contrasto con le politiche xenofobe che questi governi quasi sempre portano avanti e non c’è da stupirsi se nei Paesi dove l’immigrazione clandestina è aumentata nell’ultimo lustro c’è stato anche un aumento della schiavitù. Solo negli Usa il numero di persone in condizioni di moderna schiavitù è raddoppiato rispetto al 2018.

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