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Navalny, oggi giornata di protesta in Russa

Navalny, oggi giornata di protesta in RussaNavalny durante una precedente detenzione – LaPresse

Russia Dopo l'arresto dell'oppositore, ieri sono stati fermati (e poi rilasciati) alcuni suoi collaboratori e la sua portavoce a 24 ore dalle mobilitazioni in 65 città del paese

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 gennaio 2021

Il caso Navalny continua a tenere banco in Russia: dopo l’arresto del blogger e oppositore di Putin al suo ritorno dalla Germania, dove era stato ricoverato a seguito di un avvelenamento, ieri è toccato ai suoi collaboratori.

La polizia di Mosca ha infatti arrestato diversi membri del team dell’attivista a capo della Fondazione per la Lotta alla Corruzione. Un esponente del dipartimento investigativo della Fondazione, Georgij Alburov, è stato arrestato alla stazione Leningradskij.

Le forze dell’ordine si sono recate presso l’abitazione della portavoce di Navalnyj, Kira Jarmysh, che in un primo momento non ha aperto agli agenti. Jarmysh, così come la giurista della Fondazione Ljubov Sobol e Alburov, è stata arrestata. Tutti gli attivisti, come riportato da Ansa, in seguito sono stati rilasciati ma sono accusati di aver violato le norme per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche.

Nei giorni scorsi, la squadra di Alexei Navalny aveva pubblicato un’enorme indagine sulla ricchezza di Vladimir Putin, tra cui un palazzo da 1 miliardo di sterline sul Mar Nero «presumibilmente costruito per il presidente russo, come riporta il Guardian, che il leader dell’opposizione ha definito la più grande tangente della storia».

I sostenitori di Navalny anche a seguito degli arresti di ieri hanno indetto per oggi manifestazioni in circa 65 città in tutto il paese a sostegno della squadra dell’opoositore.

Il Cremlino ha negato che il complesso di lusso rivelato e denunciato dalla Fondazione per la lotta alla corruzione appartenga a Putin e ha esortato i russi a non inviare i loro soldi ai «truffatori». Il governo russo ha a nche messo in guardia le piattaforme di social media dal diffondere chiamate online per organizzare proteste nel fine settimana.

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