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Naomi Kawase realizzerà il film ufficiale delle prossime Olimpiadi

Naomi Kawase realizzerà il film ufficiale delle prossime OlimpiadiNaomi Kawase

Cinema La regista ha vinto il contest con una proposta basata su una speciale relazione tra «cultura giapponese e valori olimpici».

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 24 ottobre 2018

Sarà Naomi Kawase a realizzare il film ufficiale dei prossimi Giochi olimpici di Tokyo nel 2020. La regista ha vinto il contest con una proposta basata su una speciale relazione tra «cultura giapponese e valori olimpici».  Kawase, nome tra i prediletti nella cinefilia mondiale – i suoi film sono spesso nella selezione del Festival di Cannes, come Le ricette della signora Toku Suzaku, Still The Water – si caratterizza per un cinema poetico, personale, che parla di sofferenza, solitudine, che ascolta la natura e i suoi segni, con personaggi spesso in bilico e alla ricerca di un posto nel mondo; un’immagine che sembra molto lontana da quella più gigantesca dei Giochi Olimpici. Eppure è proprio questa sua attenzione alla profondità dell’anima che ha convinto il Comitato olimpico a sceglierla.

SI LEGGE infatti nelle motivazioni: «Il regista della cerimonia di apertura deve portare un punto di vista unico e deve essere capace di catturare lo spirito specifico di una edizione delle Olimpiadi, come di considerare la trama sociale e culturale in cui si svolgono».

Tra i registi delle passate edizioni ci sono Milos Forman, Kon Ichikawa, Claude Lelouch, Carlos Saura. Kawase è la quinta donna a firmare il film ufficiale dei Giochi dopo Caroline Rowland (Londra, 2012), Gu Jun (Pechino, 2008), Mai Zetterling (per una parte del film di Monaco, 1972), Leni Riefenstahl (Berlino,1936).
«Sento ora che il ’dio del cinema’ che è venuto da me un giorno mi ha dato la possibilità di riprendere questa meravigliosa celebrazione dello sport che unisce le persone e lascia in eredità questi legami alle generazioni future – ha dichiarato Naomi Kawase – Spero di riuscire a catturare il ’momento’ usando la meglio la bellezza del documentario e la sua capacità di fissare certi momenti in una ’eternità, perché il significato di Giochi di Tokyo 2020 venga comunicato al mondo intero».

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