Raduni, dibattiti, picnic di famiglie palestinesi accanto ai ruderi dei villaggi di origine distrutti nel 1948. Ma il grosso delle commemorazioni del 75esimo anniversario della Nakba («Catastrofe») palestinese quest’anno è avvenuto in rete, attraverso incontri da remoto con la partecipazione di storici, esperti e discendenti di chi fu costretto all’esodo dalla sua terra. Senza dimenticare i servizi e programmi tv speciali realizzati dai media palestinesi e arabi. Un modo anche per aggirare l’opposizione crescente delle autorità israeliane all’iniziative che tengono annualmente i palestinesi in Israele e nei Territori occupati, in contemporanea alle commemorazioni nei campi profughi all’estero sparsi tra Libano,...