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Musk insiste: «Violata la sovranità dell’Italia, Scholz dimettiti»

Musk insiste: «Violata la sovranità dell’Italia, Scholz dimettiti»Elon Musk – Ap

Italia-Germania Il padrone di Tesla sempre più meloniano torna ad attaccare su migranti e aiuti tedeschi alle ong. Ma lo scontro vero è sull'auto elettrica: scintille con il sindacato Ig Metall

Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 ottobre 2023

Si scrive migranti, si legge auto elettrica. Lo guerra di Elon Musk alla Germania non si ferma al tweet di rilancio delle peggiori patacche dei complottisti otto giorni prima dalle elezioni in Assia: il Land che ospita la Bce, la Bundesbank e anche la Opel.

Alla secca risposta di Berlino («Si chiama salvare vite») il miliardario ha replicato con stupore perfino maggiore di Giorgia Meloni nella lettera di protesta al cancelliere Scholz: «Quindi alla fine ne andate fieri? Dubito che la maggioranza dei tedeschi supporti tutto ciò. Avete fatto un sondaggio?». Segue l’invito alle dimissioni per il governo Scholz più la lezione di diritto internazionale sulla mitologica «invasione» dei profughi: «Di sicuro per la Germania il trasporto di un così vasto numero di migranti è una violazione della sovranità dell’Italia».

SULLA TV PUBBLICA TEDESCA Zdf la notizia dell’ennesimo attacco di Musk compare sintomaticamente a fianco al conto alla rovescia delle elezioni regionali in programma domenica prossima. Nonostante gli interessi diretti del tycoon si trovino più precisamente nel Brandeburgo, a 35 chilometri di distanza dalla cancelleria federale, nella Gigafactory di Tesla che rappresenta il suo cavallo di troia industriale nel cuore della Locomotiva d’Europa.

Luogo fino a ieri ideale per la catena di montaggio da cui esce il modello di auto elettrica più venduto del mercato, di cui Musk sarebbe il padrone semi-incontrastato se solo Volkswagen – ovvero lo Stato della Bassa Sassonia proprietario del 20% delle azioni del Gruppo – non avesse deciso di lanciare 27 modelli di e-car entro il 2027.
Come se non bastasse sulla strada di Musk si è messa di traverso pure Ig-metall, il maggiore sindacato europeo, con la proposta della settimana lavorativa di 4 giorni ma, soprattutto, con la prospettiva radicale della futura segretaria Christiane Benner che sarà eletta proprio questo mese.

SUPER ESPERTA DI AUTOMOTIVE, la 56enne sindacalista originaria di Aquisgrana ha promesso di «occuparsi del caso Tesla» sotto il profilo non solo della rappresentanza dei lavoratori. L’ambizione dichiarata della nuova guida (per la prima volta femminile) di Ig Metall è «plasmare il passaggio a una produzione industriale rispettosa del clima il più possibile senza perdite di posti di lavoro». Elon Musk, le cui fabbriche impiegano molte meno ore di lavoro per singola auto costruita rispetto agli stabilimenti tedeschi, è avvisato.

Ancora il termometro elettorale è indispensabile per misurare la febbre anomala sui migranti che nelle ultime due settimane ha colpito il cancelliere Olaf Scholz, leader del partito che in Assia candida alla carica di governatrice la ministra dell’Interno, Nancy Faeser. Sui sondaggi si avverte il fiato sul collo dell’ultradestra di Alternative für Deutschland, distante una manciata di punti percentuali dalla Spd quanto prontissima ieri a elogiare il miliardario «sovranista». A proposito di pull-factor.

SOPRATTUTTO PER QUESTO motivo all’improvviso «il numero di rifugiati che cercano di raggiungere la Germania è attualmente troppo elevato. Da molto tempo sono a favore della protezione delle frontiere esterne dell’Europa» ha sottolineato Scholz nella sua intervista a Redaktionsnetzwerk Deutschland, forse dimenticando di avere appena disposto i controlli selettivi ai confini interni con Polonia e Repubblica Ceca.

«Stiamo mettendo in campo ulteriori misure di sicurezza anche con Austria e Svizzera, mentre Moldavia e Georgia, che aspirano ad entrare nell’Unione europea, saranno presto dichiarati Paesi sicuri» fa sapere Scholz.

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