Mini-rimpasto in Campidoglio. Smeriglio assessore alla cultura
Roma A tre anni dall'insediamento (e a due dalle prossime elezioni) il sindaco Gualtieri cambia la sua squadra
Roma A tre anni dall'insediamento (e a due dalle prossime elezioni) il sindaco Gualtieri cambia la sua squadra
Si tratta di un vero e proprio rimpasto: la giunta romana di Roberto Gualtieri va verso i tre anni di attività e prova a rilanciarsi. La tessera che fa muovere il domino sono le dimissioni da assessore alla cultura di Miguel Gotor. Al suo posto andrà Massimiliano Smeriglio, ex presidente del municipio IX, già vice di Nicola Zingaretti alla presidenza della Regione Lazio e poi parlamentare europeo eletto da indipendente nelle liste del Pd alla scorsa legislatura.
Gotor spiega che il suo passo indietro è frutto di una «decisione a lungo meditata che non è stato facile prendere e sono contento che l’incarico sarà assunto nei prossimi giorni da Massimiliano Smeriglio, un politico di esperienza e un uomo di cultura che conosco e apprezzo da tanti anni e al quale faccio i miei migliori auguri di buon lavoro». Precisa di aver scelto di dimettersi «non per ragioni politiche, che non sussistono dal momento che è pieno e convinto il mio sostegno a questa Amministrazione e continuerà a esserlo, ma di carattere personale e professionale che mi pare giusto condividere con voi». Dal canto suo, Smeriglio rende omaggio a due figure che nel passato hanno rivestito lo stesso ruolo al Campidoglio lasciando il segno (Renato Nicolini e Gianni Borgna) e assume l’impegno di raccogliere i bisogni della capitale: «Ascolterò, investiremo in un tour per comprendere meglio gli umori, i bisogni e i desideri della città – afferma – Dai municipi agli operatori e le operatrici culturali, dalle associazioni alle imprese creative, dall’intellettualità diffusa alla cultura popolare, dalle università al sistema scolastico, dalle parrocchie ai centri sociali. Con due assi di lavoro: riappropriazione e riconciliazione». Dove la «riappropriazione» dovrebbe servire ad «accorciare le distanze tra le diverse città di Roma, tra la grande bellezza e la sterminata periferia urbana».
L’ingresso di Smeriglio fa muovere le caselle. Andrea Catarci, assessore al decentramento, alla partecipazione e ai servizi al territorio anche lui in quota Sinistra civica ecologista, passa in un ruolo di alto grado nell’ufficio del sindaco per il giubileo. Si occuperà di molti dei lavori di ricucitura del tessuto urbano che nei giorni scorsi Gualtieri ha annunciato. Assessore al personale diventa Giulio Bugarini che fino a ieri era capo della segreteria del sindaco. Posto che andrà a ricoprire Albino Ruberti, l’ex capo di gabinetto dimessosi nell’estate di due anni fa, dopo che erano state divulgate alcune sue uscite inopportune contro esponenti del Pd del frusinate («Inginocchiatevi o vi sparo» diceva al termine di un alterco a un consigliere regionale dem e a suo fratello).
Detto ciò, e prese per buone le spiegazioni di Gotor, è impossibile non dare una lettura politica (e non solo personale) degli avvicendamenti dentro al Campidoglio. In base ai quali Gualtieri sceglie di coprirsi a sinistra, avviando le manovre verso il Giubileo e mantenendo la missione di candidarsi per un secondo mandato. La sua giunta ha ancora due anni per correggere il tiro e, come dice Smeriglio, «valorizzare il profilo di Roma come città del dialogo, della pace, della solidarietà».
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