Visioni

Memorandum crudele di delitti sevizie e soprusi del fascismo

Memorandum crudele di delitti sevizie e soprusi del fascismoUna scena da «Fontamara»

A teatro Un adattamento dall'opera di Ignazio Silone a cura della compagnia teatrale Il Lanciavicchio

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 2 dicembre 2023

Non capita spesso a teatro un racconto che ci aiuti a capire meglio la storia e le contraddizioni del nostro paese. Con un linguaggio scultoreo è invece quello che riesce al gruppo avezzanese del Teatro Lanciavicchio, in uno spettacolo appena passato a Roma (al Tordinona), prodotto col Teatro stabile d’Abruzzo. Il gruppo è da tempo una forte realtà locale del Fucino marsicano, impegnata ora, con la regia di Antonio Silvagni, a ripercorrere la propria storia recente, cresciuta e radicatasi sotto il tallone dell’Italia fascista. Quasi naturale quindi attingere al romanzo capolavoro di Ignazio Silone, pubblicato novant’anni fa necessariamente in Svizzera, quella Fontamara che designa con nome di fantasia una solida società della campagna abruzzese del primo ’900, sotto il tallone delittuoso del fascismo. Per raccontare soprusi, sevizie e delitti del regime contro una comunità che ne prendeva via via coscienza, il gruppo  si è avvalso  di Francesco Niccolini (coautore di diversi spettacoli di Marco Paolini a partire da Vajont) per la riduzione teatrale del romanzo che rimane il capolavoro di Silone. Il nome di fantasia indica una comunità che si trova a subire ogni prepotenza da parte della nuova civiltà di Mussolini, una violenza che colpisce tutte le forze del paese, vecchi e giovani, costringendoli a una crudele e sanguinosa «presa di coscienza». Il gruppo teatrale Lanciavicchio quasi scolpisce un linguaggio contemporaneo di suggestioni e stacchi, «memorandum» crudele di quello che il fascismo instaurò nel nostro paese. Offrendo l’energia e la fisicità degli interpreti quale proiezione di una liberazione possibile.

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