Altro che piccolo caso «di cronaca», come Fratelli d’Italia aveva cercato di ridimensionare lo sparo di Capodanno dalla pistola del deputato Emanuele Pozzolo. Come previsto, lo sparo è diventato la prima grana politica del 2024 per Giorgia Meloni. Che ha deciso di usare la mano dura contro il pistolero, ormai «indifendibile», che ha fatto parlare di sé i giornali di mezzo mondo. Dunque Pozzolo sarà sospeso dal partito e dal gruppo parlamentare, come minimo.

L’ANNUNCIO LO DARÀ OGGI la stessa premier, durante la conferenza stampa di fine anno rinviata due volte per malattia. Sospeso e non espulso, in attesa che le indagini facciano il loro corso. Ma comunque punito per la figuraccia planetaria che ha fatto fare alla premier e al suo partito, disvelando un segreto di Pulcinella: e cioè che la classe dirigente di Fdi è del tutto inadeguata a guidare un grande paese che nei prossimi mesi guiderà il G7.

Ed è questa la cosa che più ha fatto infuriare la premier: l’immagine di un partito «inaffidabile» che porta in Parlamento gente che si presenta a una festa di Capodanno con la nuova pistola per mostrarla con orgoglio ad amici e parenti, pur alla presenza di bambini. Toccherà a lei l’annuncio, davanti alle telecamere, come era già successo per la rimozione del consigliere diplomatico Francesco Talò, ritenuto responsabile della telefonata fake dei comici russi a Meloni.

I CARABINIERI DI BIELLA hanno sentito una ventina di persone: le testimonianze sembrano concordare sul fatto che fosse proprio Pozzolo a maneggiare il piccolo revolver calibro 22. Il ferito, Luca Campana, parente di un membro della scorta del sottosegretario Delmastro (che aveva organizzato la festa nel Biellese insieme alla sorella sindaco; entrambi non sono stati sentiti dai carabinieri) ha detto di non aver «mai toccato quell’arma».

Il deputato nega di aver sparato, la prova dello stub dirà se sulle sue mani e i suoi vestiti ci sia stata polvere da sparo. Lui, in ogni caso, ha invocato l’immunità parlamentare per non consegnare gli abiti ai carabinieri, e anche questo passaggio è stato oggetti di polemica con il M5S che ha parlato di «ritorno della casta».

LE ARMI POSSEDUTE da Pozzolo saranno revocate: fucili e pistole, per un totale di sei. Il deputato di Fdi non è un cacciatore, ma le usava nei poligoni di tiro. A dicembre 2023 aveva ottenuto dalla prefettura di Biella il porto d’armi per difesa personale, dopo essere rimasto impressionato dall’attentato in Spagna al fondatore di Vox Alejo Vidal-Quadras. Il revolver calibro 22 gli è stato venduto da un’armeria di Vercelli gestita da un ex militante di Fdi.

Sulle ragioni della concessione della licenza interviene Elisabetta Piccolotti, con una interrogazione al ministro degli Interni Piantedosi: «Vogliamo sapere quali fossero le ragioni valide e motivate che hanno giustificato il porto d’ami per difesa personale». Il Pd pubblica sui social una ridda di esternazioni di Pozzolo, dalle lodi a Mussolini «statista» agli insulti a Laura Boldrini e alla comunità lgbtqia+. «Lui e Delmastro non possono rimanere un secondo di più al loro posto. Meloni per quanto ancora resterà in silenzio?», l’attacco dei dem. Anche l’Anpi parla di «silenzio irresponsabile» della premier.

IL FERITO NON ESCLUDE una querela contro il deputato. «Abbiamo sessanta giorni di tempo – spiega l’avvocato Marco Romanello, che lo segue -. Prenderemo una decisione quando si sarà ripreso». E’ tornato a casa, ma il dolore alla gamba è ancora forte: «È parecchio scosso – riferiscono i familiari -. Deve realizzare quanto gli è capitato. Lo spavento in quel momento è stato parecchio. Ora lui vuole soltanto dimenticare e lasciarsi alle spalle questa disavventura. Poteva andare molto peggio». Il deputato è già indagato per per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Un primo giudizio arriva da Antonio Bana, penalista e presidente di Assoarmieri, l’associazione nazionale dei commercianti di armi: «Emergono leggerezze a dir poco incredibili, comportamenti lontanissimi da quelli che caratterizzano un regolare possessore di armi».

Delmastro, al momento dello sparo era uscito dalla sala della Proloco di Rosazza, dove la festa stava finendo. Anche la sorella sindaco si era già allontanata. «Sono provato», fa sapere il sottosegretario. «La destra italiana ha un gigantesco problema di classe dirigente e questo caso è l’ennesima dimostrazione», dice il capogruppo del Pd in Europa Brando Benifei. Meloni forse se n’è accorta. Per questo oggi farà la voce grossa davanti ai giornalisti.