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Maylis Besserie disseppellisce i resti di William B. Yeats, che torna a parlare

Maylis Besserie disseppellisce i resti  di William B. Yeats, che torna a parlareW.B. Yeats

Scrittrici francesi «I dispersi amori», da Voland

Pubblicato circa un anno faEdizione del 24 settembre 2023

Secondo romanzo di una trilogia dedicata all’Irlanda (il primo si concentrava sugli ultimi giorni di vita di Samuel Beckett, mentre il terzo sulla nutrice di Francis Bacon), I dispersi amori di Maylis Besserie (traduzione di Daniele Petruccioli, Voland, pp. 176, euro 18,00) porta sulla pagina il poeta nazionale irlandese, William B. Yeats. La storia ha inizio con un fatto di cronaca abbastanza recente: nell’estate del 2015, come si apprende alla radio, Daniel Paris, figlio di un diplomatico francese, aveva fatto pervenire all’ambasciata d’Irlanda a Parigi dei documenti relativi alle spoglie del grande poeta. Morto nel gennaio del 1939 a Roquebrun, nel sud della Francia, dove si trovava per ragioni di salute, Yeats era stato qui sepolto in attesta di essere riportato in patria. Nel frattempo era scoppiata la seconda guerra mondiale e solo nel 1948 l’Irlanda aveva potuto chiedere la restituzione della salma.

Tuttavia, essendo stato Yeats inumato in una fossa comune, non era affatto certo che nella bara riportata nella terra d’origine ci fossero solo i resti di quello che era stato un «orgoglio nazionale, il Victor Hugo d’Irlanda, premio Nobel e senatore». Maylis Besserie fa incrociare più voci attorno a due racconti principali, distinti da caratteri tipografici differenti e resi con sottili variazioni di registro, che la traduzione restituisce molto bene.

Da una parte, c’è Madeleine, un’abitante di Roquebrun, che ascolta sconvolta la notizia alla radio, perché proprio nella fossa comune di Roquebrun si nasconde un segreto di famiglia. Decide quindi di riunire un gruppo di persone, «i dispersi», per svolgere un’inchiesta che stabilisca a chi appartengono davvero quelle ossa portate a Drumcliff, nella contea di Sligo: «C’è da chiedersi chi sia sepolto in Irlanda, al cimitero di Drumcliff, nella tomba su cui si inchinano ogni anno gli amanti della poesia del mondo intero». Quel che Madeleine intende scoprire riguarda la nonna sepolta nella stessa fossa comune, e la sua misteriosa adozione di una bambina, che era seguita al parto di una neonata morta. Ma, ognuno per parte sua, tutti i “dispersi” indagano sui propri morti, e sulla loro sorte.

«Cosa facciamo dei nostri morti? E cosa fanno di noi i nostri morti?»: questo l’interrogativo che ha mosso, a suo dire, Maylis Besserie. Che al racconto relativo alle ricerche su questi ignoti, alterna e sovrappone la voce del fantasma del poeta, che si sveglia per evocare con una certa magniloquenza la propria storia d’amore con Maud Gonne: tre volte la donna amata aveva rifiutato le sue proposte di matrimonio, ma dalla infelicità di quella frustrazione era nata, nel racconto di Besserie, tutta la poesia di Yeats e la sua dedizione alla causa dell’indipendenza irlandese. Complesso e dotato di una certa potenza, il romanzo della scrittrice francese si serve di una voce eterea e sensuale per portare a galla la figura di un poeta visionario, erede del romanticismo, profondamente affascinato dall’occulto e dal misticismo, che non si era tuttavia sottratto all’agire politico.

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