Maternità surrogata, oggi il voto alla Camera sul reato universale
Sinistra, Verdi, M5S e Pd contrari. In ordine sparso Iv e Azione. In Aula anche l’emendamento Magi per legalizzare la pratica. Dem sull’orlo di una crisi di nervi, divisi sulla linea libertaria di Elly Schlein
Sinistra, Verdi, M5S e Pd contrari. In ordine sparso Iv e Azione. In Aula anche l’emendamento Magi per legalizzare la pratica. Dem sull’orlo di una crisi di nervi, divisi sulla linea libertaria di Elly Schlein
Torna oggi in Aula alla Camera per il voto finale la proposta di legge di Carolina Varchi (un copia-incolla di quella presentata dalla stessa Giorgia Meloni nella scorsa legislatura) per rendere la Gestazione per altri «reato universale», ossia punibile per i cittadini italiani che si avvalgono di tale pratica anche all’estero (in Italia è già punita, secondo la legge 40, con la reclusione fino a 2 anni e con la multa fino a un milione di euro), anche in Paesi dove tale tecnica di Procreazione medicalmente assistita è legale e normata da leggi o dalla giurisprudenza nazionale.
TRA LA TRENTINA di emendamenti presentati dalle opposizioni, da votare prima del testo definitivo, quasi tutti volti soprattutto a tutelare i bambini nati da Gestazione per altri (Gpa), emerge in particolare quello ispirato alla proposta di legge dell’Associazione Coscioni e presentato dal segretario di +Europa Riccardo Magi, che ribalta completamente il paradigma repressivo e megalomane dell’estrema destra nostrana. L’emendamento di +Europa, intervenendo sulla legge 40/2004, si propone di rendere legale anche in Italia la maternità surrogata solidale a determinate condizioni, cui possano accedere le persone o le coppie «conviventi, coniugate o unite civilmente», etero o omoaffettive, «che non possano condurre una gravidanza o portarla a termine per ragioni medico-fisiologiche o per situazioni personali, di carattere psicologico o sociali, oggettivamente valutabili».
LE ASSOCIAZIONI LGBTQI+ e le Famiglie arcobaleno ieri pomeriggio hanno dato vita ad un sit-in al Pantheon insieme all’Associazione Coscioni per sostenere i diritti dei bambini nati da Gpa ma anche delle coppie – etero o omoaffettive che siano – che ricorrono ad una pratica ormai consolidata in Paesi come, tra gli altri, Belgio, Canada, Danimarca, Gran Bretagna, Grecia e Stati Uniti. Sono famiglie in carne e ossa che rivendicano il loro come un «gesto d’amore», «legittimo e prezioso perché compiuto – afferma Magi dal sit-in – nel pieno rispetto di tutte le persone coinvolte e secondo leggi precise e scrupolose di molti Paesi, in Europa e nel mondo».
OGGI PERÒ ALLA CAMERA l’emendamento Magi troverà pochi supporter, men che meno nel Pd che già in commissione aveva votato insieme alle destre e ha deciso di non partecipare al voto, uscendo dall’Aula, perché, ha spiegato il deputato dem Alessandro Zan, anche lui intervenuto al sit-in del Pantheon, «non condividiamo il metodo di inserire una pdl in un emendamento». Seppur compatto nel no al «reato universale», legge-manifesto del centrodestra unito, il Pd nelle ultime ore ha affrontato più di una riunione per rimettere in discussione la posizione della segretaria Elly Schlein, personalmente favorevole alla Gpa solidale ma senza la pretesa di voler imporre un’unica visione sul tema. Avs e M5S voteranno sicuramente no alla inapplicabile proposta di Fd’I. Iv e Azione hanno lasciato libertà di coscienza, anche se nel partito di Calenda milita Mara Carfagna, già firmataria di una legge simile.
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