Economia

«Manovrina»: il patchwork delle micromisure dagli 8 milioni al teatro Eliseo al ponte Alitalia

«Manovrina»: il patchwork delle micromisure dagli 8 milioni al teatro Eliseo al ponte AlitaliaCamera dei deputati – Reuters

Oggi alla Camera Il voto finale è previsto domani. Il testo andrà al Senato per approdare in aula il prossimo 13 giugno.

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 31 maggio 2017

Dalle 17,30 di oggi la Camera voterà la fiducia al governo sulla «manovrina». Il voto finale è previsto domani. Il testo andrà al Senato per approdare in aula il prossimo 13 giugno. Oltre alla contestatissima norma sui «contratti di prestazione occasionale» che sostituiranno i voucher c’è quella che riconosce al teatro Eliseo diretto da Luca Barbareschi un contributo di 8 milioni di euro.Agis, Federvivo e tutte le associazioni dello spettacolo dal vivo hanno scritto a Grasso e Boldrini: Agis, Federvivo e tutte le associazioni di settore si dimetteranno dalla Consulta per lo Spettacolo del ministero dei Beni e delle Attività Culturali per protesta.

Nella manovrina è previsto il prestito ponte da 600 milioni per Alitalia e il salva-crediti dell’Anas per l’autostrada dei parchi. Il concessionario – il gruppo Toto – potrà usare 110 milioni di euro per fare la manutenzione dell’autostrada che attraversa l’abruzzo, diventati urgenti a causa dei terremoti. «Quando l’autostrada è stata privatizzata e affidata in concessione a Toto la gestione era in attivo – sostiene Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista – Il privato ha aumentato per anni in maniera spropositata i pedaggi e ora i nostri parlamentari chiedono al governo di finanziare lavori di messa in sicurezza. Inoltre si usa il rischio sismico per la proroga della concessione a Strada dei Parchi senza gara».
Anche nella manovrina chiesta dalla Commissione Ue per rimediare a un “buco” pari a 3,4 miliardi di euro c’è spazio per norme di ogni genere, compreso l’allungamento di un anno della «vita tecnica» degli skilift abruzzesi.

Si cerca inoltre di mettere una pezza anche al caos prodotto dalla sentenza del Tar del Lazio che ha fatto saltare cinque direttori dei musei italiani. La ragione addotta dai giudici amministrativi è che il bando voluto dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini «non poteva ammettere candidati stranieri». La sentenza ha contestato anche irregolarità nello svolgimento delle selezioni. In attesa del ricorso preannunciato da Franceschini, l’emendamento del relatore Mauro Guerra (Pd) ha cercato di impedire una valanga sulle altre nomine del ministro del Pd, a cominciare da quel direttore del parco archeologico del Colosseo a Roma.

I candidati stranieri alla direzione sono 14 su 90. In questo modo il governo e la sua maggioranza provano a tappare le falle prodotte da una gestione avventurosa dei bandi.
Nel patchwork hanno trovato spazio anche norme «pesanti» come la riduzione di 140 mila slot machine e la web tax transitoria per convincere i colossi del web a pagare le tasse in Italia. Previsti anche interventi sul trasporto locale: ci sono 45 milioni per coprire il debito di di Busitalia-Sita Nord Srl all’Umbria all’esenzione dalle multe per chi ha dimenticato l’abbonamento fino al rimborso del biglietto se le linee urbane hanno più di mezz’ora di ritardo. Saranno allentati i limiti al turnover per gli enti locali giudicati «virtuosi», mentre le Province beneficeranno di 175 milioni in più quest’anno per gestire strade e scuole. Considerata la «pausa» elettorale della prossima settimana la manovrina arriverà «blindata»al Senato.

Il vice-ministro dell’Economia Enrico Morando sostiene che il governo è riuscito a disinnescare le clausole di salvaguardia per il 2018. «bbiamo iniziato con questo decreto e dobbiamo proseguire con la legge di bilancio». Un impegno, ha sottolineato Morando «che abbiamo assunto e dobbiamo onorarlo al meglio. Siamo degni di fiducia perché lo abbiamo fatto negli anni passati e non c’è motivo per cui non riusciamo a farlo l’anno prossimo».

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