Manovra, pensionati in piazza: «Pretendiamo rispetto»
Mobilitazioni sindacali La protesta di Spi Cgil e Uilp in tutta Italia. Dal 28 al 31 ottobre manifestazioni per protestare contro la legge di bilancio e l'aumento di tre euro sulle pensioni minime
Mobilitazioni sindacali La protesta di Spi Cgil e Uilp in tutta Italia. Dal 28 al 31 ottobre manifestazioni per protestare contro la legge di bilancio e l'aumento di tre euro sulle pensioni minime
È iniziata ieri a Roma, in piazza Santi Apostoli, la mobilitazione dei pensionati per protestare contro la manovra di bilancio. Alcune centinaia le persone dello Spi Cgil e della Uilp in piazza, mentre nei prossimi giorni sono previsti nuovi appuntamenti: fino al 31 ottobre in tutta Italia, da Palermo a Milano, sono attese manifestazioni.
«IL POTERE D’ACQUISTO logora chi non ce l’ha» è lo slogan della campagna promossa dai due sindacati – assente la Cisl – per denunciare l’aumento di soli 3€ al mese sulle pensioni minime, mentre negli ultimi anni a causa dell’inflazione e le mancate rivalutazioni i pensionati hanno perso circa 17 miliardi di euro. Soldi che non saranno restituiti in alcun modo, denunciano dal palco, al contrario del contributo di 3 miliardi previsto dalle banche, che «non fanno altro che il loro lavoro».
«SONO I PENSIONATI il vero ammortizzatore sociale del paese» ha detto Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uilp, «in una famiglia su due sono i pensionati che intervengono per aiutare le famiglie di lavoratori, e per questo saremo al loro fianco nelle lotte». Chiude la manifestazione Tania Sacchetti, segretaria generale dello Spi, che attacca la manovra del governo su sanità, fisco e privatizzazioni. «I privilegiati del paese non sono in questa piazza. Noi lottiamo per difendere i diritti che abbiamo conquistato e garantire un futuro alle giovani generazioni, che meritano un futuro previdenziale. Abbiamo un grande passato alle spalle, ma vogliamo essere anche il futuro» rilancia. In piazza anche alcuni studenti del sindacato con un cartello: «studenti e pensionati uniti nella lotta».
L’INTERVENTO previsto dalla manovra di bilancio porterà le pensioni minime da 614,77 euro a 617,92 per quasi 2 milioni di persone. Un aumento di circa 10 centesimi al giorno che viene definito ridicolo dai sindacati, paragonabile a «un gelato al mese». Nel frattempo il 24 ottobre l’Osservatorio Inps ha pubblicato il proprio rapporto sul sistema pensionistico nel 2023. Stando ai dati sono 1,7 milioni le persone che ricevono un assegno inferiore ai 500 euro, sotto la soglia di povertà. Di queste la maggioranza, un milione, sono donne, mentre il divario di genere si registra anche nell’importo medio percepito, di circa il 35% inferiore tra le donne.
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