Internazionale

Maine, il «sospettato» della strage si suicida. Le scuse del deputato dem sulle armi

Al memorial per le vittime sorto di fronte al Schemengees Bar and Grille di Lewiston, nel Maine, foto ApAl memorial per le vittime sorto di fronte al Schemengees Bar and Grille di Lewiston, nel Maine – Ap

L'ultimo mass shooting (18 vittime) Trovato il corpo senza vita di Robert Card. Mea culpa di Jared Golden che ora chiede nuove regole

Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 ottobre 2023

Il corpo senza vita di Robert Card, l’uomo sospettato di essere l’autore della sparatoria che a Lewiston, in Maine, ha ucciso18 persone, è stato trovato dopo due giorni di caccia all’uomo lungo un fiume nella città di Lisbona, a circa 12 chilometri dalla città della strage. Secondo la polizia, sul cadavere dell’uomo sono presenti i segni di una ferita da arma da fuoco auto inflitta.
In conferenza stampa le forze dell’ordine hanno precisato che il corpo di Card è stato trovato vicino all’impianto di riciclaggio da cui era stato licenziato di recente, e che l’indagine continuerà, in quanto ufficialmente l’uomo tecnicamente è ancora un sospettato.

Card era un ex militare che in precedenza aveva già dato segnali di cattiva salute mentale, secondo indiscrezioni si pensa che la perdita del lavoro si fosse aggiunta alla fine di una relazione, e che i luoghi dove ha aperto il fuoco fossero quelli che frequentava con la sua ex: la sala da bowling e un ristorante.

Il governatore del Maine, Janet Mills, ha detto di aver tirato «un sospiro di sollievo sapendo che Card non è più una minaccia», dopo la massiccia caccia all’uomo seguita alle sparatorie, con tanto di ordine di restare al sicuro emesso per diverse comunità della zona, e la creazione di diversi gruppi di vigilanza di quartiere.

Per ora il ritrovamento del corpo lascia più domande che risposte, come spesso accade nei casi di mass shooting che terminano con un suicidio.

Uno dei democratici più conservatori della Camera, il deputato Jared Golden del Maine, si è scusato pubblicamente per essersi opposto al divieto per le armi d’assalto e ha chiesto nuove regole. «Mi sono opposto agli sforzi volti a vietare armi da guerra mortali come il fucile d’assalto utilizzato per compiere questo crimine – ha detto Golden -. È giunto il momento per me di assumermi la responsabilità di questo fallimento, motivo per cui chiedo ora al Congresso degli Stati uniti di vietare i fucili d’assalto».

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