Linea rossa attiva tra Moon Jae-in e Kim Jong-un

In vista del prossimo incontro nella zona demilitarizzata tra il presidente sud coreano e il leader nord coreano, ieri Seul ha reso nota l’«attivazione della hotline» tra i due presidenti che si sarebbero già sentiti telefonicamente. C’è da organizzare l’incontro del 27 aprile di cui sono stati anticipati temi e possibili compromessi, come ad esempio un trattato di pace tra i due paesi, formalmente ancora in guerra dal 1953, quando venne firmato un armistizio.

LA «HOTLINE» – come hanno riportato agenzie e media sud coreani – avrà il compito di allentare ulteriormente le tensioni nella penisola. Ieri, il presidente sud-coreano aveva sottolineato l’importanza di trasformare l’armistizio in un trattato di pace, che «deve essere perseguito». Moon aveva poi sottolineato che Pyongyang desidera la «completa denuclearizzazione», per raggiungere la quale il regime di Kim non presenta condizioni che non possano essere accettate dagli Stati uniti, come il ritiro dei soldati statunitensi dalla Corea del Sud.

LE ATTESE hanno riguardato anche la sessione plenaria del Partito dei Lavoratori nord-coreano, guidato da Kim, e dal quale sono attesi sviluppi sulla «nuova fase» che si sta creando in questo «importante periodo storico», secondo l’annuncio emanato ieri dall’agenzia di stampa del regime, la Korean Central News Agency.
Insieme all’incontro del 27 aprile sta crescendo l’attenzione intorno all’eventuale data e luogo del meeting tra Kim e Trump di cui si parla da ormai un mese, da quando Trump disse di avere accettato l’invito da parte di Pyongyang. Di recente Mike Pompeo si sarebbe recato in Corea del Nord, ma a fronte delle recenti «aperture» o supposte tali di Kim, ieri Trump ha voluto chiarire che se non ci sarà la possibilità di arrivare a una mediazione, l’incontro potrebbe anche saltare