C’è più d’uno tra gli esperti e le associazioni ambientaliste che in Italia ha storto il naso dinanzi agli accordi energetici presi dalla premier Giorgia Meloni in Algeria. Il fronte degli scettici, in merito a quanto stipulato lo scorso 23 gennaio col presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, è via via diventato più folto. Si va dagli scienziati di Energia per l’Italia agli attivisti di Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Wwf. La necessità di diversificare gli approvvigionamenti energetici per affrancarsi dalla Russia è una giustificazione che non regge. IN PRIMIS LO DICONO I DATI e l’impellenza di agire per far fronte alla...