Se venti giorni fa avessero detto a Enrico Letta che avrebbe vinto 10 capoluoghi, nonostante una sanguinosa scissione del principale alleato tra il primo e il secondo turno, non ci avrebbe creduto: così si spiegano le fanfare che già dalla notte di domenica accompagnano il risultato dei ballottaggi. Nel 2017, nella fase terminale del renzismo, era andata così male che qualunque risultato di queste amministrative non avrebbe comunque scalfito la leadership di Letta. Ma avrebbe potuto condizionare la sua strategia del “campo largo”, e cioè la volontà di mettere insieme una coalizione con il M5S, vari pezzi di sinistra e...