Politica

«Letta e Calenda? Il nostro programma è incompatibile con loro»

«Letta e Calenda? Il nostro programma è incompatibile con loro»Giovanni Currò

Letta a sdraio Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle, sull'accordo tra Calenda e il Pd

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 agosto 2022

Giovanni Currò, deputato M5S alla prima legislatura e vicepresidente della commissione finanze, commenta così l’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda. «Anche di questo il Pd dovrà rendere conto ai suoi militanti e ai suoi elettori – sostiene – In questo modo dimostra di voler tutto e il contrario di tutto, e lo fanno pur di tenerci fuori dal campo progressista. Il campo largo diventa un’accozzaglia alla quale parteciperemo».

Vi aspettavate questa divaricazione col Pd?
Dopo le prime rotture da parte di Letta, devo dire di sì. Non abbiamo mai considerato l’alleanza col Pd come un’alleanza strutturale. C’era un dialogo che in alcune realtà locali ha funzionato e che in altre adesso bisogna rivedere, anche perché è inevitabile che quello che succede a Roma abbia influenza anche sui territori.

Orma è impossibile anche un accordo tecnico, per fermare la destra?
Abbiamo sempre posto al centro i temi. Anche in occasione della caduta di Draghi ci siamo impegnati affinché l’agenda di governo fosse impegnata su questioni specifiche. In questi ultimi giorni, peraltro, prima la relazione annuale del Fondo monetario e oggi le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio forniscono dati che rivedono al ribasso la crescita dell’Italia. L’agenda Draghi non esiste, per quanto ci riguarda si doveva rilanciare politica espansiva.

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Il testo dell’accordo Pd-Calenda

Per quale motivo vorrebbero farvi fuori dalle alleanze?
La politica vecchio stile ci vuole isolare. Nel centrodestra si sono accordati prima di tutto per i collegi, così hanno fatto oggi Letta e Calenda. Davanti a noi ci sono solo accordi per le poltrone. C’è la volontà di escludere quelli che parlano a ragion veduta, ne capisco le motivazioni. Temi come il salario minimo, la giustizia sociale e la transizione ecologica per altri non sono percorribili. Per questo parlano di inceneritori o di pensioni a mille euro, quando noi abbiamo fatto la pensione di cittadinanza. Ecco perché mettiamo in difficoltà le altre forze politiche.

Col senno del poi, non sarebbe stato meglio avere un parlamento con un tasso di rappresentanza più alto? Che senso ha avuto in questa chiave il taglio dei parlamentari?
Vengo dalla Lombardia, territorio con una forte presenza di paracadutati. Per questo non penso che il taglio dei parlamentari si noterà la differenza. Per i cittadini non cambierà nulla se non che si risparmierà qualche soldo.

A questo punto è impossibile un accordo con le forze alla sinistra del Pd?
Non sono appassionato di partiti, sono interessato ai temi che si possono portare avanti insieme, con istanze civiche e della società civile.

Sceglierete i candidati con le parlamentarie online?
La cosa è al vaglio in questi minuti, se ne occupa il comitato di garanzia. Credo proprio che le parlamentarie si faranno.

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