Internazionale

L’Egitto di al Sisi non perdona, pioggia di pene capitali sui Fratelli musulmani

Muslim Brotherhood Supreme Guide Mohammed BadieMohammed Badie, guida suprema della "Brotherhood" dal 2010 al 2013 – Ap

Aiuti nel deserto Esponenti politici e religiosi vicini al presidente Morsi, deposto e morto in cella, alla sbarra

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 6 marzo 2024

Mentre al Cairo proseguono a fatica i negoziati per Gaza, in Egitto un’ennesima raffica di condanne a morte si è abbattuta lunedì su otto esponenti di primo piano del movimento politico islamista egiziano per eccezione, nonché storico alleato di Hamas: la Fratellanza musulmana.

Tra loro Mohammed Badie, che della “Brotherhood” è stato fu guida suprema dal 2010 al 2013 e il suo successore Mahmoud Ezzat. Erano diversamente accusati per reati che vanno dalla cospirazione al terrorismo, dall’uccisione di membri delle forze di sicurezza alla distruzione di proprietà private. Alcuni di loro avevano già ricevuto pene pesanti, incluse più condanne a morte per impiccagione, in precedenti processi a loro carico.

Gran parte delle accuse nel caso di Badie si riferivano stavolta all’organizzazione del grande sit-in che si tenne nel luglio 2013 nella piazza Rabaa al Adawiya al Cairo per protestare contro il colpo di mano guidato dall’attuale presidente egiziano, il generale Abdel Fattah al Sisi, in cui venne deposto il primo presidente democraticamente eletto del paese, Mohamed Morsi. Dopo sei settimane l’esercito attaccò e disperse i manifestanti. I morti furono centinaia.

Morsi morirà in carcere nel 2019. Badie è in carcere da oltre dieci anni e di sentenze così sta facendo la collezione: prima condanna a morte nel 2014, al termine di un processo durato appena 8 m minuti) insieme a ben 682 persone, in gran parte semplici sostenitori della Fratellanza. Sono poi seguiti un ergastolo qualche mese dopo, altre due condanne a morte nel 2015 e una nel 2017, confermate dall’Alta corte nel 2019. Ezzat è stato arrestato nel 2020.

Gli altri “fratelli” condannati dalla corte lunedì erano vicini a vario titolo al partito – Libertà e giustizia – che con il sostegno della Fratellanza musulmana porto Morsi alla vittoria elettorale del 2012: l’ex segretario del partito Mohamed El Beltagy, l’imam e predicatore televisivo Safwat Hegazy, l’ex ministro Osama Yassin, l’ex deputato Amr Zaki e altri due membri della segreteria. Essam Abdel Majed e Muhamad Abdel Maqsoud.

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