Ci sono molte buone ragioni per guardare senza entusiasmo alla riforma costituzionale sottoposta a referendum. Disgraziatamente le buone ragioni sono sostenute da una parte soltanto dello schieramento impegnato per il voto contrario, non certo quella che uscirà politicamente vincitrice da un eventuale successo numerico del no. Penso agli intellettuali che già si erano distinti nella lotta contro le manomissioni della Costituzione realmente tentate da Silvio Berlusconi: figure di grande prestigio, a cui si devono stima e rispetto, come Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Salvatore Settis. Penso a tutti coloro che, come i vertici dell’Anpi, sono convinti di salvaguardare a questo...