E’ bastato lo spuntare di una tenda di fronte a un ateneo per illuminare una questione abitativa la cui irruzione sulla scena non possiamo davvero comprendere se non nel contesto dei più ampi squilibri sociali e territoriali dell’Italia contemporanea. Gli studenti, come ovvio, non sono gli unici. I ceti popolari, di cui i nuclei con retroterra migratorio sono specie al centro-nord componente qualificante, sono stati abbandonati alla precarietà abitativa di un mercato dell’affitto asfittico, sregolato e lasciato senza una regia. Oppure sono stati relegati nelle componenti del patrimonio in proprietà più periferiche e più facilmente svalutabili, come mostrato puntualmente dalla...